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I libri che porterò con me oltre il 2021 (e uno che invece rimarrà qui)

by Gianluigi Bodi
Libri

Fine anno. Tempo di classifiche, di liste magari. E’ obbligatorio farle? No, non lo è. A me è venuta voglia di farne una perché ho come l’impressione che il 2021 sia stato un anno davvero particolare per me. Sia come lettore che come scrittore. Ci sono state grandissime soddisfazioni e una grande e profonda delusione.
I libri che citerò ora non sono in ordine di importanza, il mio è un elenco di letture che sono felice di aver fatto e che sono certo mi porterò dentro per un bel po’.

Ho letto molto, ho recensito molto, ma non tutto quello che ho letto e amato è finito su queste pagine. E’ il caso di “Annette” di Marco Malvestio. Il protagonista del libro ha un’ossessione con i fiocchi per Annette Schwartz, una pornostar tedesca realmente esistente (ormai non fa più film) famosa per i film pornografici molto estremi. La lettura di questo libro è stata davvero appagante, Malvestio è uno scrittore di grande talento che cercherò di tenere sott’occhio. Il libro lo ha pubblicato Wojtek che, mi pare di poter dire senza timore di essere smentito, sta facendo davvero un ottimo lavoro.

“Pensa il risveglio” uscito un paio di mesi fa per TerraRossa (che rivedremo anche dopo). Lo ha scritto Alessandro Cinquegrani e a me è piaciuto davvero molto. Alessandro però è anche un amico e io ho sempre un certo pudore quando devo incensare i libri scritti dagli amici. Di solito aspetto che anche gli altri si accorgano dell’ottimo lavoro e poi mi aggiungo al coro di lodi. Nel caso di “Pensa il risveglio” non ho dovuto attendere molto, le lodi sono arrivate velocemente e questo romanzo che parla di Mengele e Speer, di realtà e finzione ha già un seguito molto folto di fan affezionati. Qui la recensione che ho scritto per il sito del Premio Comisso: recensione.

Non ho letto i libri precedenti della trilogia che Matteo Trevisani ha pubblicato con Atlantide (solo case editrici di grandi qualità in questa lista). Ho iniziato con “Libro del sangue” e l’ho amato fin dalla prima riga. Le ricerche attorno all’albero genealogico, il mistero dietro ad alcune discrepanze e la prima persona che si identifica quasi completamente con l’autore stesso mi hanno tenuto incollato e mi obbligheranno a tornare nel passato per recuperare gli altri due volumi di questa trilogia. Anche Matteo Trevisani rientra tra gli autori che dovrò tenere d’occhio.

Se devo identificare l’anno con un solo scrittore il nome mi viene facile: Georgi Gospodinov. Ho letto quasi in sequenza Cronorifugio e Fisica della malinconia e non posso altro che restare ad ammirare l’opera dello scrittore bulgaro. Entrambi i libri hanno a che far con il tempo e il ricordo e quando li ho letti ho pensato che potessero essere considerati come il primo e il secondo tempo di un’opera unica. Ho l’impressione che tra qualche anno potrò dire di aver letto qualche libro di uno dei prossimi premi Nobel per la letteratura.

Sul versante dei racconti devo menzionare “Acari” di Giampaolo G. Rugo anche se a dirla tutta, in questo caso, si tratta di un romanzo per racconti. Le storie sono incentrate su un gruppo di persone, alcune delle quali si toccano solo in maniera tangente. La scrittura è ben misurata e il meccanismo narrativo che sorregge tutta l’opera è davvero molto ben congegnato. Chissà che la gente inizi ad affezionarsi un po’ di più ai racconti.

“Rogozov” di Mauro Maraschi è l’ultima uscita dell’anno di TerraRossa e anche il romanzo che ho terminato più di recente. Non ho opposto resistenza, il personaggio principale, Gargano, mi ha steso dopo poche pagine ed è stato impossibile non seguirlo nel racconto che faceva delle sue vicissitudini. “Rogozov” è un libro che nasconde parecchi tesori, alcuni dei quali, sono certo, non sono riuscito a notarli. Si tratta, a quando ne so, di un’opera prima anche se non si nota minimamente vista la sicurezza di Maraschi.

“Romanzo senti/mentale” di Bianca Bellovà è arrivato sulla mia scrivania nella seconda metà dell’anno. Miraggi edizioni segue questa autrice già da un po’ e questo romanzo è il primo che l’autrice ceca ha scritto. Due storie che si incrociano per rappresentarne una sola, un amore folle, l’ombra del regime e una sottile disperazione che aleggia in tutto il romanzo. La voce della Bellovà mi ha conquistato.

Sprinters – Una storia di Colonia Dignidad” di Lola Larra non è un romanzo, anche se è scritto come tale. Racconta la storia di ciò che è successo in Cile quando un gruppo di nazisti rifugiatisi nel paese sudamericano hanno dato vita a una colonia che è diventata presto il teatro di orrori indicibili. C’è anche un documentario su Netflix, ma io vi consiglio di partire dal libro perché non c’è traccia di spettacolarizzazione.

Scelgo Elisa Menini con le due opere uscite per Oblomov Editore sia perché lei è un’autrice fantastica, sia perché ben rappresenta il lavoro svolto da questo editore. “Nippon monogatari – La missione di Kintaro” e “Nippon Yokai – Il gioco delle dieci storie” sono due graphic novel ambientati nel Giappone feudale. Il tratto ricorda il vecchio stile di disegno dei giapponesi e le storie sono affascinanti perché in grado di raccontare con estrema bravura il fascino della mitologia nipponica.

La scommessa psichedelica” a cura di Federico di Vita edito da Quodlibet è una raccolta di saggi che affronta parecchi aspetti attorno a quello che comunemente chiamiamo LSD. Il libro raccoglie interventi tutti molto interessanti, a me sono piaciuti di più, o forse devo dire, mi hanno interessato di più quelli che parlavano dell’utilizzo medico di questo composto chimico. La strada è tracciata e speriamo che la metà sia meno lontana di quello che sembra.

Penso possa bastare così.

Questi sono i libri che credo mi porterò con me strada facendo. A volte mi capita di sbagliare, ma quest’anno ho la sensazione di aver letto delle opere che si sono incastrate molto bene con il periodo che sto vivendo. I libri funzionano anche solo per il fatto di essere arrivati al momento giusto. Quindi, le opere che ho citato scavalcheranno l’anno con me. Il libro che invece credo rimarrà confinato nel 2021 è un libro che poteva essere e che invece, per una serie di motivi, non sarà. Anche questo fa parte dei percorsi che ognuno di noi compie.

E che il 2022 mi porti altre importanti letture.

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