In questa sezione potete trovare tutte le recensioni ai libri indipendenti e non scritte dai collaboratori di Senzaudio sulle ultime uscite. Recensioni che si occupano di rispolverare qualche grande classico, recensioni di libri pubblicati da case editrici enormi, ma principalmente da piccole e medie case editrici indipendenti.
Lo scopo è quello di mostrare ai lettori del sito una diversità di panorama e la vitalità che c’è nel mondo dell’editoria italiana.
Sotto questa categoria operano tutti i collaboratori del sito quando si occupano di recensioni. Ognuno di loro ha uno stile personale ed unico, ma il concetto alla base è sempre lo stesso. Leggete.
Non so se sono io più ben disposto nei confronti delle cose che sto leggendo o se effettivamente ho preso una buona onda, tendo a pensare che l’ipotesi più corretta sia la seconda perché secondo me “Gloria” di Andrés Felipe Solano è davvero un gran bel libro che raccoglie, nella sua brevità (un po’ meno di 130 pagine) un’intensità davvero notevole.
“Gloria” racconta la storia di una giornata importante, per certi versi forse la più importante, per altri forse una di quelle giornate che viviamo tutti e di cui solo a posteriori possiamo apprezzare l’importanza, una di quelle giornate che ci hanno messo davanti a dei bivi che non avevamo notato o capito o saputo decifrare. Gloria è la madre dello scrittore Andrés Felipe Solano per cui lo sguardo su questa persona/personaggio è una sguardo molto privilegiato.
Che succede dunque a Gloria in questa giornata che il figlio ha deciso di raccontarci?
Gloria è colombiana, abita però a New York e in un certo senso è una persona privilegiata, non deve spedire soldi a casa come tante nella sua posizione. Frequenta da un po’ Il Tigre, un uomo che appare burbero e che ha più di qualche lato nascosto, non tutti negativi. Il giorno raccontato inizia con un’attesa. Gloria sta attendendo il Tigre perché assieme devono andare a vedere il concerto di Sandro, il più grande cantante colombiano, un cantante che Gloria venera, di cui possiede tutti i dischi e di cui conosce le canzoni a memoria. Gloria lavora in un laboratorio AGFA, ha a che fare con le diapositive e, tra quelle che ha dovuto controllare, sono spuntate delle foto che l’hanno turbata. Questo turbamento, il sorriso di una donna, la colpiscono in profondità e le restano appiccicate alla memoria al punto da ricomparire più volte nella narrazione. La giornata raccontata potrebbe essere considerata una giornata qualsiasi, magari escludendo il tanto desiderato concerto di Sandro, ma in realtà assume i connotati della giornata decisiva perché in quel giorno, senza che la protagonista se ne accorga, alcune cose nascono e altre finiscono per sempre.
Andrés Felipe Solano si inoltra in uno studio puntuale delle mosse dalla madre e lo mette a confronto con la propria esistenza. Mette a confronto la New York vissuta dalla madre con quella vissuta da lui stesso. La narrazione dunque non è ferma alla giornata raccontata ma si espande temporalmente raccogliendo l’eredità del figlio. In questo modo Solano amalgama presente e passato fondendo le due storie creandone una terza. Quello che accade è che ogni evento, anche quello che accade quaranta anni dopo, sembra legato alla giornata del concerto, alla passeggiata posto concerto con gli amici, alle lacrime del Tigre che vengono rinnegate, alle diapositive scandalose e all’idea che in quel giorno, ogni singola scelta sia stata fondamentale non solo per l’esistenza di Gloria ma anche per quella di Andrés Felipe Solano.
Credo che a tutti noi, a un certo punto della vita, venga da chiedersi come erano i nostri genitori nel pieno della loro giovinezza, quali speranze avessero, quali fossero i loro timori e le loro emozioni, Andrés Felipe Solano prova a darsi una risposta e lo fa in maniera brillante.
Come ho già detto si tratta di un romanzo breve che però è molto intenso, la scrittura è molto compatta e il lavoro di traduzione di Giulia Zavagna è stato ottimo.
Andrés Felipe Solano, nato a Bogotà nel 1977, è autore di tre romanzi e altrettanti libri di non fiction pluripremiati. Nel 2010, la rivista Granta lo ha selezionato tra i 22 migliori giovani narratori in lingua spagnola. Ha pubblicato articoli e racconti su The New York Times Magazine, McSweeney’s, Freeman’s, Granta, Gatopardo e The Passenger. Vive a Seul da oltre dieci anni.