Minimum Fax Story – I primi passi.

by Gianluigi Bodi
Minimum Fax

Il mio primo contatto con la cosiddetta editoria indipendente è avvenuto grazie a Matteo Bordone e la sua trasmissione radio Dispenser. Tra i vari stimoli quotidiani Bordone parlava anche di libri e in una delle puntate che ascoltai in macchina parlò di uno scrittore che non avevo mai sentito nominare prima: un americano di nome Jonathan Lethem. A quanto sembrava era appena uscito un libro dal titolo “Amnesia Moon” e questo libro non era stato pubblicato da Einaudi o da Feltrinelli che, all’epoca, erano le case editrici che leggevo più di frequente, ma da un editore di cui non avevo mai sentito parlare. Andai in una libreria e ordinai il libro e dopo qualche giorno mi trovai in mano un oggetto molto diverso da quelli a cui ero solito prestare attenzione tra gli scaffali delle librerie. Avevo incontrato Minimum Fax. Quello che segue è un piccolo omaggio personale alla casa editrice romana, un racconto che traccia i primi passi di questo editore. Ho cercato di ricostruire i primi passi di Minimum Fax basandomi il più possibile sui fatti, nei punti in cui invece è chiaro che quando scritto sia un’opinione, l’opinione è esclusivamente mia.

In un periodo in cui alle persone era venuta voglia di “scendere in campo” a Roma, due ventenni, decisero che per loro era venuto il momento di scendere nel campo dell’editoria indipendente.
Marco Cassini e Daniele Di Gennaro in realtà era già da qualche anno che bazzicano certi ambiente culturali. Nel 1993 si erano inventati una rivista da spedire via Fax a tutti quelli che ne facevano richiesta. Qualcosa che in questo momento potremmo definire come a metà tra la Newsletter e la Mailing list. I due cercano di occupare tutti gli spazi, dare contenuti rilevanti e interessanti. Per dire, riescono a convincere Riccardo Duranti (storico traduttore e amico di Raymond Carver) e Tess Gallagher (l’ultima moglie di Carver) a farsi “regalare” un racconto dello scrittore americano senza dover pagare i diritti.  Il tutto minimizzando l’uso di carta, perché il fax ha un costo, ovviamente.
Ecco che nasce Minimum Fax.
Il passaggio dal fax alla carta stampata con il senno di poi sembra logico. Non possiamo sapere cosa passasse per la testa di questi due ragazzi poco più che ventenni. Possiamo immaginare l’eccitazione provocata dal rischio, la circospezione con la quale si apprestavano a calcare un terreno nuovo e insidioso e la felicità nell’aprire lo scatolone con le prime copie del loro primo libro. E’ certo però, che in quei concitati momenti, nessuno dei due poteva davvero avere un’idea di cosa sarebbe diventata Minimum Fax di lì a qualche anno.

Le prime pubblicazioni targate Minimum Fax appartengono alla collana Filigrana. Si tratta di “Segreti d’autore. I poeti svelano la loro scrittura” di Luigi Amendola, “Scrivere è un Tic. I metodi degli scrittori” di Francesco Piccolo e “Carta da musica. I cantautori e la letteratura.” di Jonathan Giustini. Queste prime tre scelte danno già un’idea di quello che sarà il percorso di questa piccola casa editrice romana. Il libro di Amendola fa presagire un’interesse particolare nei confronti della poesia. “Scrivere è un Tic” dà il via ad una serie di pubblicazioni successive in cui anche gli scrittori avranno qualcosa da dire sulla propria arte e, in un certo senso, anticipa l’arrivo della collana “Macchine da scrivere“. Macchine da scrivere è una collana che raccoglie alcune delle fantastiche interviste pubblicate sulla rivista letteraria “The Paris Review”. L’ultimo titolo del terzetto iniziale “Carta da musica” esplicita il forte legame che Minimum Fax ha con la musica, i musicisti e i cantautori. Negli anni successivi verranno pubblicate poesie, romanzi, racconti, biografie e autobiografie tutte incentrate sul mondo della musica.

L’anno successivo, il 1995, vede la nascita della collana “Sotterranei“. Questa collana raccoglie gli spunti appena accennati in “Filigrana” e li amplia. I primi due titoli sono per Lawrence Ferlinghetti. Si parte da “Scene Italiane” e “Non come Dante”. Il secondo volume ci porta già nel 1996. I tempi di gestazione tra un volume e l’altro sono comprensibilmente lunghi. L’ipotesi è che in questa fase la casa editrice stia valutando con attenzione quale strada prendere. Ogni passo va ponderato. Tutto è in divenire. La collana stessa non ha ancora un chiaro progetto grafico. “Scene Italiane” riporta in copertina un disegno di Ferlinghetti stesso. Quasi a voler inserire nel canone imposto dalle pubblicazioni di Ferlinghetti all’estero. Il volume è mingherlino, fragile. Con “Non come Dante” siamo già un passo avanti. La grafica è ancora un po’ approssimativa. La dicitura “Sotterranei” in copertina, con un effetto sbavato, non appaga gli occhi, ma i movimenti in avanti sono visibili. Per inciso, quel “Sotterranei” sbavato resterà sulle copertine per pochissimo tempo. Già nella quinta uscita della collana, a fianco della corazzata ritratta sulla copertina per “La corazzata” di Pasquale Panella non c’è più quella scomoda presenza. Minimum Fax sta diventando sempre di più una casa editrice. Anche “L’apprendista scrittore” di Raffale La Capria mostra un piccolo passo in avanti. Siamo sempre nel 1996 . In quest’anno ci saranno tre pubblicazioni. Oltre al secondo Ferlinghetti e a La Capria, Minimum Fax darà alle stampe il libro di un paroliere. “La mela canterina” di Pasquale Panella. A sottolineare ancora una volta, come se c’è ne fosse bisogno, il legame indissolubile tra letteratura e musica.

Negli anni successivi la collana “Sotterranei” si espande gradualmente. Sei titoli nel 1997, 11 titoli nel 1998, altri 6 nel 1999. Dal 2000 in poi è un’altra storia. Una storia che certifica una crescita che arriva fino ai giorni nostri.
Gli anni “sotterranei” che vanno dal ’97 al ’99 pongono le basi di quella che poi sarà una certa scelta editoriale che accompagnerà Minimum Fax fino al presente. A marzo ’97 compare a scaffale il primo libro di uno scrittore straniero e anche del primo libro di racconti. In questo caso si tratta di Tess Gallagher. “L’amante dei cavalli” è tradotto da Riccardo Duranti. Un nome che i lettori di Minimum Fax hanno imparato a conoscere e apprezzare. Con il senno di poi, questo binomio Gallagher/Duranti non fa che anticipare l’entrata in scena di uno degli scrittori di maggior successo nel catalogo della casa editrice romana. Duranti e la Gallagher erano amici di vecchia data. Il traduttore aveva avuto anche modo di conoscere Raymond Carver. Duranti ne fa un racconto bellissimo nel suo “L’orsacchiotto Carver e altri segreti“. Qualche mese dopo fa la sua comparsa nella collana anche Raymond Carver con il suo “Il nuovo sentiero per la cascata”. Ancora una volta si tratta di poesie. Per i racconti bisogna aspettare ancora un po’ di tempo. Sul fronte delle copertine ci stiamo lentamente avvicinando alle forme che conosciamo. “L’amante dei cavalli” ha abbandonato la scritta “sotterranei” in copertina, ma l’immagine scelta è pixellata. Viene da dubitare che fosse una precisa scelta. In ogni caso i progressi sono visibili.

Il ’97 introduce quindi la letteratura straniera, i racconti e Raymond Carver.
Il ’98, oltre a dare spazio ad un nuovo volume di Carver “Voi non sapete che cos’è l’amore” presenta ai lettori italiani un altro scrittore americano. Un giovane scrittore americano, ancora in vita, che in America sta facendo molto parlare di sé. Un genio della letteratura, qualcuno che non si può facilmente ignorare. Nel ’98 arriva David Foster Wallace con “Una cosa divertente che non farò mai più”. Da un punto di vista editoriale Wallace è una gallina dalle uova d’oro e, anche se Minimum Fax non ha pubblicato i suoi due romanzi più famosi, si è dedicata con attenzione alla produzione breve di David Foster Wallace. Minimum Fax dimostra, in quel momento, di avere fiuto anche sul contemporaneo. Fiuto che non viene meno negli anni successivi.

Il ’99 è invece l’anno di Bukowski. Anche in questo caso la casa editrice ha deciso di puntare sulle poesie. Bukowski era uno scrittore di romanzi e racconti molto ben conosciuto, ma la sua produzione poetica godeva di alterne fortune. Minimum Fax decide di investire pesantemente su Charles Bukowski e nel ’99 esce appunto il primo di una lunga serie di volumi intitolato “Tutto il giorno alle corse di cavalli e tutta la notte alla macchina da scrivere”. L’interesse dei lettori spiana la strada alla continuazione di quella che potremmo definire una collana nella collana.

Nel frattempo la questione Carver sta esplodendo. Ci sono due editori in lotta per accaparrarsi i diritti dello scrittore americano. Da un lato Minimum Fax, con già due volumi all’attivo e la sensazione di avere l’idea giusta per proseguire con l’espansione. Dall’altra Einaudi, un colosso. “Cattedrale” era stato pubblicato per primo da Mondadori, ma le vendite non erano state soddisfacenti. I tempi però erano cambiati e la casa editrice di Torino voleva provare a ripercorrere la strada. Marco Cassini racconta molto bene l’eccitazione dell’attesa. Quel fax che gli dà il benvenuto nel mondo di Carver “How do you feel to be the italian pubblisher of Ray?”. Riccardo Duranti, in un’intervista del 2012, racconta che a far pendere la scelta sulla piccola casa editrice romana è stata la bontà del progetto editoriale. Minimum Fax avrebbe pubblicato sia le poesie che i racconti. Einaudi era interessata ai racconti e basta.
Nel ’99 nasce la collana “I libri di Carver”. Il primo libro pubblicato è “Racconi in forma di poesia”. La prima edizione del marzo ’99 è ancora incompleta da un punto di vista della grafica. La prima edizione riporta in copertina solo il nome dello scrittore, il titolo e il richiamo alla postfazione di Tess Gallagher e Riccardo Duranti. Sul dorso e in quarta di copertina viene riprodotto un particolare dell’opera di Tommaso Medugno “Kitsch” (’98). Le opere di Medugno sono indissolubilmente legate alla fortuna editoriale di Carver in Italia. L’eccezionalità di questa prima edizione è la mancanza del particolare di “Kitsch” in copertina. Con la seconda ristampa del 2000 il particolare viene introdotto anche in copertina, vengono modificati anche il nome dell’autore che passa da Raymond Carver ad un più diretto Carver in caratteri più grandi. L’accenno alla postfazione congiunta viene tolto e il titolo occupa più spazio.  Un’altra modifica minima è il cambiamento dei titoli scelti per pubblicizzare il catalogo alla fine del libro. Sparisce, ad esempio, “I quaderni dello straniero” e “Macchine da scrivere”.
Prima della sua chiusura, la collana “I libri di Carver” arriva a dodici volumi. Compresa la raccolta completa di poesie “Orientarsi con le stelle” e “Il pesce e il poeta” un volume che raccoglie opere d’arte ispirate alla poesia omonima di Carver e curato da Giulio Mozzi e Bruno Lorini.

A Gennaio 2000, il piccolo catalogo pieghevole che si poteva trovare all’interno di alcuni volumi Minimum Fax raccontava, in pratica, la storia editoriale dei primi anni di vita della casa editrice.

Le collane, oltre a “Filigrana”, “Sotterranei” e “I libri di Carver” erano molte. C’era “Macchine da scrivere” che, come detto in precedenza raccoglieva alcune delle interviste pubblicate da “The Paris Review”, “Struffoli” che accoglieva la produzione più comica di Minimun Fax, “I quaderni dello straniero” e poi c’erano le riviste “Lo straniero” e “La porta aperta” che alla fine del ’99 contavano nove e quattro numeri. Infine i “Fuori collana” che contava 8 uscite.
Da segnalare anche un catalogo per una mostra “Misure invisibili. Arte e scienza, arte e conoscenza nell’era telematica” a cura di Dalesio datato ’98 e “La verità vi prego sull’amore” di Apolloni, anch’esso nel ’98 e apparentemente senza una vera collocazione nelle collane di Minimum Fax.

“Macchine da scrivere” inizia la sua serie nel 1996 con un’intervista a Raymond Carver di Mona Simpson e Lewis Buzbee e una postfazione curata da Riccardi Duranti per arrivare al 2003 con l’intervista a Rick Moody. Nel mezzo Karen Blixen, Marquez, Faulkner, Lessing, Kerouac e tanti altri. Per un totale, alla chiusura della collana, di 22 uscite in un formato piccolo e maneggevole.

“I libri di Carver” alla fine del ’99 sono due. Il già citato “Racconti in forma di poesie” e la raccolta di racconti che offre il meglio della produzione Carveriane e che lui stesso ha curato “Da dove sto chiamando”.

“I quaderni dello straniero” a fine ’99 contano 4 uscite, la collana comica “Struffoli” a fine ’99 ne conta 6 e i “Fuori collana” sono 7.

Raccontare una casa editrice dall’esterno è una questione molto complicata. Soprattutto quando sono passati più di vent’anni dalla fondazione. Diventa difficile anche perché per alcune scelte editoriali, non avendo informazioni dirette, mi trovo costretto a fare delle ipotesi. Inoltre, il tipo di legame affettivo che mi lega a questa casa editrice e che non starò qui a raccontare, mi porta a romanzare forse eccessivamente quel passato di cui non sono stato testimone. Il mio non vuole essere un tentativo di santificazione, e non ho nemmeno intenzione di far passare il messaggio che ogni cosa fatta da Minimum Fax sia perfetta. Anche loro, come tutti in questo campo e nella vita hanno fatto degli errori. Riccardo Duranti, nell’intervista che ho qui spesso citato lascia intendere che il passaggio dei diritti di Carver da Minimum Fax a Einaudi sia stato dovuto ad una distrazione. Non lo so, non c’ero. A me piace pensare che di fronte a un tale colosso puoi vincere una volta e basta. Per forza di cose il mio è uno sguardo di parte e probabilmente altri potranno discutere le imperfezioni dei primi anni di vita di Minimum Fax con cognizione di causa.

Ho voluto circoscrivere questa breve storia ai primi 6 anni di vita della casa editrice. Dalla loro partenza nel ’94 alla soglia del nuovo millennio. Sei anni che sono più che sufficienti per capire quale direzione avrebbe preso la casa editrice negli anni a venire. In particolar modo è molto interessante il biennio ’97/’98. Un biennio che vede l’introduzione della narrativa straniera e di alcuni autori che faranno la fortuna di Minimum Fax. I nomi sono quelli di Carver, Wallace e Bukowski, naturalmente. Ma al di là dei successi commerciali che sono utili, banalmente, per portare a casa la pagnotta, i nomi citati sono i pionieri di un tipo di letteratura che verrà esplorata in maniera sempre più convincete a partire dal 2000. Carver e company sono gli antenati editoriali di Lethem, Bender, Saunders e molti altri autori scovati e accompagnati in Italia.
Inoltre, in questi sei anni, si è stretto il rapporto tra modo della musica e letteratura. Quei primi accenni ad opera di Pasquale Panella hanno portato alla pubblicazione di Suzanne Vega, Lou Reed e ad una selezione di biografie e autobiografie davvero molto interessanti. Senza dimenticare gli articoli di Lester Bangs.

Minimum Fax fin dalle origini è stata una casa editrice in grado di ospitare letteratura, cinema, musica, arte e qualsiasi altra forma espressiva senza per questo prendersi mai troppo sul serio. In questo senso va forse vista la vita (breve) della collana “Strufoli”. Si può fare cultura senza per questo essere dei bacchettoni ingessati.

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