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Dieci cose da sapere in caso di Apocalisse Zombie

by senzaudio

Da un po’ di tempo a questa parte l’apocalisse Zombie è diventata fenomeno trendy. Dopo gli exploit di Romero negli anni addietro, grazie alla saga di Resident Evil è ripartito il genere. Per limitarci alla stretta attualità, è da poco è iniziata la quarta stagione della serie “The Walking Dead”, e in Dvd è disponibile il film “World War Z” firmato Brad Pitt. Diversi film, diversi pareri, diverse storie… ma la domanda che assale la gente è una sola: cosa ci insegna il genere Zombie?
Con solerzia e profonda incoscienza, ecco dieci consigli utili per sopravvivere all’invasione dei morti viventi:
1. Restate in gruppo. E’ la prima regola: uniti si vince. E si sopravvive. E poi, da soli, come potreste fare le puttanate che immancabilmente in un film di Zombie compie un gruppo di sopravvissuti, indipendentemente dalle probabilità di salvezza?
2. State alla larga dal tipo con gli occhialini. Chi ha gli occhialini è sempre quello istruito e con una posizione rispettabile all’interno della società. Quando la società crolla, immancabilmente va fuori di testa e si fa prendere dal panico, facendo morire qualcuno del gruppo, minando l’autorità del tipo che sa cosa si deve fare e facendosi ammazzare da infame, dopo aver tradito tutti. Se siete capitati durante un’epidemia Zombie e tra voi vedete qualcuno con gli occhialini, sparategli subito. Deus lo Vult.
3. Trovatevi un nero. I neri sono grezzi, forti fisicamente, sgobboni, parlano da duro, non trombano mai la protagonista del film e muoiono da eroi, salvando tutti grazie alla forza fisica o a un sacrificio epico. In pratica, sono loro che fanno tutto il grosso del lavoro e poi sul finire della storia si levano dalle balle salvandovi pure la vita. Quelli neri sono utili: se sono Americani, sanno anche come si fa partire una macchina senza le chiavi, ma quello, se venite da certe zone della periferia metropolitana, non è un problema. Non esistono neri con gli occhiali.
4. La tipa precisina, innocente e carina è sempre destinata a finire sbranata. Non perdeteci tempo: già è quasi di sicuro una f*** di legno che non la smolla mai, ma poi tendenzialmente non è mai una grande sgobbona e non sa usare il machete, come ogni buona donna dovrebbe saper fare in caso di apocalisse, quindi non è di molta utilità. Meglio usarla per sfamare bocche, che averla come bocca da sfamare.
5. I cinesi fanno comodo. Sono piccoli, rapidi, funzionali. Difficilmente vanno nel panico. Forse perchè sono razionali, forse perchè sono comunisti e mangiano i bambini, quindi sono abituati al cannibalismo: non l’ho mai capito di preciso. Comunque tutto sommato sono validi e utili in caso di apocalisse. Dicono anche che siano bravi in matematica, che nel caso può tornare utile se dovete dar ripetizioni ai figli. Di solito sopravvivono insieme ai due protagonisti, per diventare un po’ i tuttofare nel post-apocalisse.
6. Occhio ai latinos. Se assomigliano all’omino Bialetti e tengono famiglia, di solito vi chiameranno senor e dovrete tenergli i figli quando verranno mangiati. Se invece assomigliano a Machete sono più che funzionali, anche se tendenzialmente potrebbero tagliarvi la gola per rubarvi la merendina.
7. La chiave è sempre la gnocca: se la gnocca del gruppo non vi fila neanche di striscio, non siete voi il protagonista. Significa che in un modo o nell’altro morirete. In maniera più o meno anonima o eroica, ma di certo morirete: meglio formare un nuovo gruppo con una magari meno gnocca ma più sicura. Se la gnocca del gruppo vi fila, fate due conti: se è capace di ammazzare gli zombie, significa che voi sarete l’ultimo del gruppo a morire, magari salvandole la vita, prima che l’epidemia venga debellata e lei resti sola, alla ricerca di qualcuno da trombare che magari se ne è stato per tutto il tempo chiuso in casa a giocare a Farmville. Se non è capace di ammazzare gli zombie, allora il protagonista siete voi: prendetevi una pausa da tutto questo, salutate gli altri del gruppo e spassatevela. Tanto la farm ve la controlla il cinese, al limite.
8. Le bambine creano sempre dei problemi. Piacciano o non piacciano, sono inevitabilmente destinate a perdersi o a infettarsi, costringendovi a ricerche disperate, lotte all’ultimo sangue e magari pure a sacrificarvi nel tentativo nobile di salvare qualcuno che, senza di voi, è destinato a durare il tempo di un vassoio di pizzette durante un happy hour in Somalia. In aggiunta, siccome non si sopravvive mai a un film zombie in più di tre, per salvare lei dovreste rinunciare alla gnocca o al cinese. Non ne vale la pena: se avete una bambina nel gruppo, affidatela a quello con gli occhialini e alla tipa precisina: l’uomo non separi ciò che Dio ha inteso come antipasto, pasto e dessert.
9. Armi, armi, armi. E’ sempre stato il mio cruccio: in America sono messi bene, con più armi che cristiani nella nazione. Da noi diventa dura, a meno di recuperare la lupara del nonno o quella di qualche vicino di casa meridionale che si aggira per il paese in coppola, baffetti e gillet . Se siete meridionali e andate in giro in coppola, baffetti e gillet, credo non ci siano problemi di sorta: mai visto zombie a Palermo. Mirate sempre alla testa. E’ il loro punto debole. Alternativa: fategli ascoltare l’ultimo cd di Justin Bieber. Avvertenza: più gli piace il cd, meno danni gli fate se mirate alla testa.
10. Evitate i posti sicuri. Tutti i protagonisti di un film zombie si nascondono in case con ante, tapparelle, cancellate e recinzioni fatte con i playmobil o che possono essere abbattute con un rutto, come con quelle dei tre porcellini e del lupo. Non ho capito bene il perchè, ma è un must. E se entrate in qualsiasi posto buio e silenzioso e non vedete nessuno, lo zombie apparirà all’improvviso facendo “bubusettete!” o qualcosa del genere.
Avvertenza: questo articolo prende in giro volutamente gli stereotipi del genere Zombie. Non ci sono intenti razzisti in quanto scritto, ma solo la volontà di prendere in giro la banalità e i luoghi comuni che stanno rendendo monotono un genere tanto affascinante.

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