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Nicola Manuppelli – Quello che dice una cameriera

by Gianluigi Bodi
Nicola Manuppelli

Ormai mi vien da dire che quando mi capita di scrivere di poesie su questo sito, il più delle volte lo faccio quando mi sembra che le poesie di cui parlo non siano delle e vere e proprie poesie. O meglio, siano quella forma poetica che confina con il racconto. Quelle poesie che tra un verso e l’altro ti lasciano immaginare un mondo che forse non c’è ma che tu percepisci comunque.

La raccolta di poesie di Nicola Manuppelli intitolata “Quello che dice una cameriera” rientra, per quel che mi riguarda, in questa categoria particolare. Le poesie sono di ampio respiro, si dilatano nello spazio ad occupare la pagina. Sembrano reclamare più spazio di quello che gli è stato dato. Assomigliano a ballate, alcune hanno un tocco Country, come “Alice”.

Ho passato il mattino
in compagnia di Alice
lei ha aperto la porta
io sono entrato silenzioso

Le ambientazione suonano americane. Quei luoghi che Manuppelli conosce benissimo. Un po’ per averli frequentati e un po’ per aver contrabbandato un po’ della letteratura nordamericana in Italia. E quindi sembra di essere di fronte ad un Diner mentre la cameriera ci versa una tazza di caffè che assomiglia a brodaglia, con il grembiule allacciato alla vita che sembra una seconda pelle e la bella bianchiccia di chi il sole non lo vede più da un po’.

Non c’è niente di meglio
di quello che dice
una cameriera
quando ti invita
ad andare da lei
o peggio
quando
non vuole
Ti dice
“non mi va,
grazie”
o “sì mi va”

Poesie che diventano quindi racconti di Carver, di Dubus, che entrano nelle persone e le raccontano e ce le fanno un po’ amare. Poesie che raccontano un attimo sospeso, lo dilatano davanti ai nostri occhi per farcelo abitare.


Nicola Manuppelli è nato a Vizzolo Predabissi nel 1977. Scrive, traduce, cura, scopre e “importa” autori americani e irlandesi (fra i quali Andre Dubus, Charles Baxter, Jane Urquhart, Roger Rosenblatt, A.B. Guthrie, Sara Taylor, Gina Berriault, Don Robertson). Collabora, fra gli altri, con Mattioli, Minimum Fax, Nutrimenti, Aliberti.
Suoi articoli sono apparsi su Chicago Quarterly, Numéro, D di Repubblica, Satisfiction, Il Primo Amore, IBS Café.
Diversi suoi racconti sono inseriti in antologie italiane e americane. Esordisce come romanziere nel 2014 con “Bowling” (Barney Edizioni). Dello stesso anno la prima biografia italiana di Alice Munro, “La fessura”, pubblicata da Barbera Editore. Dal 2016 conduce il programma radio “I fuorilegge” con Claudio Marinaccio e dirige una collana omonima di letteratura americana e italiana. Nel 2016 il nuovo romanzo, il noir “Merenda da Hadelman” (Aliberti).
È biografo ufficiale dello scrittore americano Chuck Kinder.

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