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Modus in rebus – Riccardo Ferrazzi

by Gianluigi Bodi
Riccardo Ferrazzi

Tre romanzi in uno. Questo è quello che ho pensato quando ho terminato la lettura di “Modus in rebus”, il libro di Riccardo Ferrazzi uscito a ottobre del 2023. Questo è quello che ho pensato all’inizio, a mente ancora calda, poi ho iniziato a chiedermi quanto fosse complicato costruire una struttura in tre atti per renderla parte di un tutto omogeneo e pieno di senso.
Partiamo dalla copertina. Quell’arco che introduce a una piazza e a un palazzo in tipico stile spagnolo e poi, sulla sinistra, la figura armoniosa di una donna di spalle, una donna che non si fa vedere in volto, che sfugge ai nostri occhi. Ecco riassunta l’essenza di questo romanzo. La copertina è, questa volta, una porta che ci introduce all’interno del testo, che ne mette già in risalto i colori.
Come dicevo la struttura di “Modus in rebus” è in tre atti. Il primo è ambientato in Spagna, più precisamente nella città di Salamanca. Il secondo atto è ambientato a Milano e lo spostamento che percepiamo non è solo quello di spazio, c’è anche uno slittamento nell’atmosfera. Il terzo atto lo lascio nell’ombra perché altrimenti vi potrei rovinare la lettura. Il filo conduttore tra queste tre parti è ovviamente il protagonista Vittorio Fabbri. Quando è a Salmanaca Fabbri incontra la misteriosa Maite e se ne innamora. È una donna sfuggente di cui non si riescono mai a capire le vere intenzioni e il sospetto è che nemmeno lei abbia ben chiari i propri sentimenti e il proprio ruolo nel cuore di Fabbri. A Salamanca avviene un delitto che disintegra il giro di compagnie e amicizie di Fabbri, per un motivo o per l’altro tutti sembrano essere sospettabili e quando ci si mette di mezzo la polizia, con sistemi da agenzia di spionaggio, le cose precipitano al punto che Fabbri deve tornare in Italia.

In Italia, appunto a Milano, si svolge il secondo atto. Sono passati parecchi anni, Maite è una presenza costante nei pensieri e nell’immaginazione di Vittorio, ma è solo immaginazione o c’è qualcosa di più concreto? Vittorio diventa socio di una libreria frequenta da personaggi assurdi e strani, tra cui una scrittrice dalle mille sfaccettature. Al di sopra di loro un vecchio scrittore, venerato da una piccola cricca di lettori ma inviso alla grande editoria. Si narra di un suo ultimo capolavoro, ma un altro fatto di sangue sconvolge ancora la vita di Vittorio Fabbri.

E questo poi ci porterà all’atto conclusivo in cui la mancanza di equilibrio e i toni sfocati la fanno da padrone. Nulla di quanto si legge nel libro di Riccardo Ferrazzi ha una sola verità, tutto è passibile di interpretazione. Si viaggia tra le righe di questo romanzo cercando di tenersi stretti una bussola per capire la direzione da perdere ma Ferrazzi scombina le carte, mette davanti a noi false piste, ci fa girare mille volte su noi stessi per farci perdere l’equilibrio e devo dire che è proprio questa la parte che mi è piaciuta di più, l’andare avanti a ipotesi per cercare di capire il prima possibile come si svilupperà la storia di Vittorio Fabbri. Per nostra fortuna Ferrazzi ha lavorato molto bene sulla struttura – aiutato ovviamente da una lingua molto personale e da uno stile che invoglia la lettura – e fino alla fine resteremo in bilico.

Consiglio questo romanzo a chi ha voglia di farsi trasportare in un mare di ipotesi e a chi ama i personaggi misteriosi e sfuggenti che agiscono in modi che si possono solo decifrare, come fossero rebus.

Riccardo Ferrazzi è nato a Busto Arsizio troppo tempo fa. Nel suo passato c’è il liceo classico, una laurea alla Bocconi e una carriera da dirigente d’azienda. Vive sempre meno a Milano e sempre più in un paesino in Liguria. Scrive romanzi e saggi; insieme a Marino Magliani traduce dallo spagnolo. Nel 2000 pubblica con Raul Montanari Il tempo, probabilmente (Literalia). Suoi cinque racconti in Il magazzino delle alghe (Eumeswil, 2010), antologia curata da Marino Magliani. Del 2009 è Gli occhi di Caino (Eumeswil), romanzo con una introduzione di Raul Montanari; Cipango! (Leone Editore) romanzo che mescola realtà e ipotesi sulla scoperta dell’America è del 2013; Liguria, Spagna e altre scritture nomadi (Pellegrini), viaggi e miscellanea, scritto a quattro mani con Marino Magliani esce nel 2015; del 2016 è il saggio sul mito Noleggio arche, caravelle e scialuppe di salvataggio (Fusta).

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