Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. La vittima della guerra dei vent’anni

La vittima della guerra dei vent’anni

by senzaudio

Nei giorni scorsi in televisione è andato in onda un programma, brutto ma questo è un altro discorso e pure lungo, dal titolo significativo: “La guerra dei vent’anni”. No, se siete già andati a spulciare su qualche sito o a riprendere in mano qualche libro di storia potete ritornare qua, ma tenete da conto l’arco temporale suggerito nel nome della trasmissione. Vent’anni, dal 1993 al 2013,  rappresentano un periodo storico abbastanza lungo in cui l’Italia è stata dominata da un signore: Silvio Berlusconi, l’autentico mattatore della politica e del costume italiano nel bene e nel male. images-1

Dei suoi mestieri in gioventù si sa tutto, imprenditore di successo a partire dagli anni Settanta, Milano due prima, Finivest, l’odierna Mediaset, e il Milan poi, infine l’avventura in politica. Tre volte presidente del Consiglio, 1994-1995, 2001-2006, 2008-2011, leader di Forza Italia diventato in seguito Partito del Popolo delle Libertà, Berlusconi ha spaccato in tre parti l’Italia. Da una parte chi ha nei suoi confronti una autentica venerazione ai limiti del mito, dall’altra parte chi lo odia e crede che lui sia il nuovo Belzebù, la causa di tutti i mali, mentre in un’altra dimensione chi guardava all’Italia e solo a lei. La vera e autentica “guerra dei vent’anni” è quella ancora esistente tra fazioni armate, con i media come armi, che si combattono intorno alla figura di Silvio Berlusconi, come dimostrano le prime pagine dei quotidiani oggi in edicola.images-2

Per vent’anni l’Italia ha rincorso le avventure giudiziarie dell’ex premier, e probabilmente è giusto che tali questione siano state monitorate con particolare attenzione visto il ruolo ricoperto e che tuttora ricopre,  mentre la continua guerra tra pro e anti Berlusconi non ha permesso che le reali questioni che interessano l’Italia e gli italiani siano andate completamente disattese. Guardiamoci attorno per capire la situazione in cui ci troviamo: nulla di irreversibile, ma è l’ora di rimboccarsi le maniche, tutti, mettendo al centro del dibattito politico e culturale il bene dell’Italia e degli italiani, in particolare modo di quei giovani che rischiano di dover maledire questa guerra dei vent’anni.

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1 comment

Emiliano Picco 25 Giugno 2013 - 18:33

Piu che altro ha diviso l’italia in 3: Ignoranti, Poveracci e clamorosamente Ricchi. 🙂

il tutto senza regole.

That’s Italy baby.

Per fare quello che speriamo tutti e auspichi te a fine articolo, ci sono da riformare 2 o 3 caste con interventi clamorosi e senza tregua.

Poi siamo italiani saremmo il meglio di tutti. Ma ora è impossibile

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