Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Jonas Hassen Khemiri – Tutto quello che non ricordo

Jonas Hassen Khemiri – Tutto quello che non ricordo

by Gianluigi Bodi
Jonas Hassen Khemiri

Ho finito di leggere il libro in treno, trenta secondi prima di fermarmi al capolinea e dopo un minuto avevo già passato questo libro ad un’amica. Quando leggi un libro come questo desideri che cointinui la sua vita altrove, che venga letto e vissuto anche da altri oltre che da te.

Tutto quello che non ricordo” di Jonas Hassen Khemiri racconta la storia di Samuel, ma Samuel è morto. Si è suicidato o ha avuto un incidente, questo non si sa ed è irrilevante. Quello che sappiamo di Samuel viene dalla testimonianza degli amici che gli sono stati vicino quasi fino all’ultimo. Pantera, l’artista trasferitasi a Berlino di cui non è ben chiaro se Samuel fosse innamorato. Laide la fidanzata che lo ha lasciato qualche mese prima della morte. Vandad l’amico/guardia del corpo, coinquilino segretamente innamorato. Dietro a tutti loro uno scrittore, uno scrittore che raccoglie le testimonianze con l’idea di farne un libro, ma soprattutto con l’idea di dare un senso a ciò che è successo e di trovare un senso personale alla tragedia. Qualcosa che lo aiuti ad andare avanti.
Lo stratagemma con il quale Khemiri ci racconta questa storia è dunque l’intervista. Il libro procede a spezzoni, saltando da un personaggio all’altro. Quella che leggiamo è dunque la raccolta degli appunti, il materiale grezzo che ipoteticamente dovrebbe dare vita ad un libro, un altro libro diverso da quello che leggerete.
In questo libro Samuel è contenso, tirato come un elastico da Vandad, Leide, Pantera e la famiglia. Nessuno di loro sembra aver colto l’essenza ultima del ragazzo. Un’essenza che forse sfugge a lui stessa. Sono 3oo pagine di appunti che cercano di far luce su chi sia stato Samuel da vivo e cosa lo abbia portato alla morte, sull’impatto che lui ha avuto sulla vita degli altri. Ma chi era Samuel non lo potremo mai sapere. Non sarà il lavoro di uno scrittore a definire la verità. Non saranno le confessioni degli amici o i fatti concreti come la separazione da Laide, la casa bruciata, la nonna sul viale del tramonto.
Samuel è e rimarrà sconosciuto. Ciò che leggiamo è finzione nella finzione. E ciò ci porta a chiederci quale sia la realtà delle cose che ci circonda, ci porta a chiederci cosa conosciamo di noi e cosa credono di conoscere gli altri di noi.

Il pregio di Khemiri, oltre ad aver utilizzare questo stile narrativo, è quello di aver dato vita ad un mosaico di testimonianze e di averne ricavato un insieme di personaggi riuscitissimi. Noi come lettori abbiamo il compito di renderci conto che, alla fine del libro, l’unico personaggio di cui non riusciremo mai a capire la natura è proprio Samuel. Le testimonianze raccolte dal nostro scrittore tolgono i personaggi secondari dal ruolo di comparse e li fanno svettare come veri e propri protagonisti.

Davvero ottima la traduzione di Alessandro Bassini.


Jonas Hassen KHEMIRI (Stoccolma, 1979) è uno dei più importanti scrittori della sua generazione. Ha scritto quattro romanzi e una raccolta di racconti, saggi e opere teatrali, ha vinto numerosi premi tra cui l’Augustpriset, il PO Enquist Prize, il premio della Radio svedese per il miglior romanzo dell’anno. Khemiri è anche un famoso drammaturgo la cui opera è stata eseguita sui palchi di tutto il mondo. I suoi romanzi sono stati tradotti in ventitré paesi.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment