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Io sono il calciatore misterioso.Una recensione, ma forse no.

by Gianluigi Bodi
Un'immagine alcolica del calciatore misterioso.

Un’immagine alcolica del calciatore misterioso.

Dalla mia esperienza con il popolo inglese (9 mesi passati ad ubriacarmi durante l’erasmus di una dozzina di anni fa), ho capito che davanti ad una pinta di birra o ad una redbull con vodka, un inglese qualsiasi, che nemmeno un’ora prima non vi avrebbe nemmeno guardato in faccia, è capace di cedervi anche il PIN della carta di credito.
Il fatto è che sui ricettori che controllano il senso della prudenza l’alcol ha degli effetti straordinari. In pratica ha lo stesso effetto che la coca cola ha sul vostro stomaco. Kaboom.
Per cui, alla fine di “Io sono il calciatore misterioso” mi sono immaginato che questo sedicente calciatore, in realtà, altro non fosse che un mio ex compagno di Erasmus che nel frattempo, al contrario di me, aveva continuato la sua personale maratona alcolica.
Ecco, a leggere questo libro, vi può capitare di avere la sensazione di essere seduto al bancone di un pub mentre sentite un tizio qualsiasi farfugliare di calcio, agenti, soldi, donne e parzialmente di droga. Mentre lo ascoltate parlare tra un sorso e l’altro ve lo chiedete almeno un paio di volte se ci è o ci fa.
Mi tolgo subito dall’impaccio e vi dico che il libro mi è piaciuto e che lo consiglio pure, perché aldilà di certe affermazioni di dubbio interesse, alcuni degli argomenti tirati in ballo dal farfugliatore alcolizzato sono davvero interessanti. C’è una parte in cui viene chiamato in causa un agente che da sola vale tutto il libro.
Il più grande problema da superare nel leggere questo libro, secondo me, sta proprio nel protagonista. Le informazioni che ci fornisce sono davvero interessanti, ma nonostante cerchi in alcuni momenti di farci avvicinare a lui e di instillarci un senso di compassione, io non sono riuscito a farmelo stare simpatico. Ed è davvero complicato leggere un libro pseudo biografico se al protagonista non presteresti nemmeno un fazzoletto di carta (usato). Comunque, superata l’avversità per il calciatore misterioso, vi troverete immersi in un panorama che non è quello del calcio italiano. Certi meccanismi, temo, sono ad appannaggio esclusivo della Premier League. Diciamo che più che temerlo, lo spero. Un ambiente in cui si arriva a sfidarsi tra calciatori su chi spende di più in champagne, o in cui un calciatore chiede di essere trasferito di anno in anno solo per guadagnare di più con le buone uscite non rientra nella mia idea di ambiente calcistico.
“Io sono il calciatore misterioso” a volte sfiora il tono di una delle più classiche riviste gossippare, ma il più delle volte ti fa sorridere perché pensi che, per quanti soldi possano prendere questi tizi in calzoncini che corrono dietro ad una palla, se uno nasce coglione non c’è nulla da fare.
Comunque, spinto dalla curiosità, ho chiamato un mio ex compagno d’erasumus, uno che il calcio della Premier League lo segue sul serio e che quindi ne sa a pacchi. Oltre ad aver scoperto che ora vive a Singapore con la sua ragazza, mi ha detto che per lui il calciatore misterioso è Joey Barton. A voi la scelta se credergli o meno, ma per quanto ne so, sarebbe potuto essere lo stesso mio amico.
Piccolo cappello conclusivo per la casa editrice. Il libro è pubblicato dalla ISBN, casa editrice di Milano che oltre a questo volume ci ha regalato altre perle. Se non la conoscete vi consiglio di darci un’occhio. Dite che vi mando io, non sanno chi sono, ma ho sempre desiderato dirlo.

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