Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Quella sottile arte di farci del male da soli

Quella sottile arte di farci del male da soli

by senzaudio

beckenbauerConfesso di aver sfogliato con grande attenzione i giornali spagnoli e tedeschi negli ultimi giorni. Li ho letti dalla prima all’ultima riga per cercare un editoriale, corsivo o anche solo un boxino dedicato alle parole di Beckenbauer o alle accuse pesantissime di giocatori e dirigenti del Malaga. Nulla. Non ho trovato nulla. Eppure l’odore era nauseabondo anche a chilometri di distanza e mi ha ricordato da vicino il dibattito sorto da noi per l’attacco di Moratti alla federazione dopo lo sconcio di Gervasoni.Richiamarsi alla mancanza di buona fede da parte del numero uno interista è stato certamente sbagliato. Personalmente ho trovato fuori luogo anche la risposta del presidente degli arbitri Nicchi perché fino a prova contraria il calcio sono i presidenti che lo finanziano e chi governa i direttori di gara offre un servizio e dovrebbe preoccuparsi di offrirlo adeguato.

Però il dibattito che è sorto dopo le parole di Moratti ha avuto come tema unico la necessità di non avvelenare i pozzi del movimento italiano che già da solo fatica a restare a galla. Condivisibile? In parte sì. Chi ha in mano carte e prove denunci, altrimenti meglio evitare.

Quello però che continuo a trovare fuori misura è la sottile arte tutta nostra di farci del male da solo. Lo dico leggendo paginate che ci spiegano come gli altri siano meglio, proiettati nel futuro, capaci di guadagnare dal pallone o almeno di perderci (come noi) ma vincere (più di noi). Non una parola su un’icona come Beckenbauer che si permette di insinuare che “in Uefa e Fifa chi designa gli arbitri è pur sempre spagnolo” contestando la direzione di Carballo a Torino per il suo Bayern.

E non un rigo per spiegare a quelli del Malaga che infuriarsi per come è finita la semifinale con il Borussia Dortmund è lecito, dimenticarsi di aver goduto anch’essi di un errore grave meno e gridare al “razzismo” e al complotto diventa invece inaccettabile. Si può dire pubblicamente che “Platini mai avrebbe accettato in finale una squadra che sarà presto sanzionata per il fai play”? Non si può altrimenti potrebbero sostenere la stessa tesi anche a Parigi.

In Spagna, però, nessuno ha crocifisso Pellegrini e i suoi. Da noi Moratti, oltre alle ovvie critiche, si è sentito appiccicata addosso l’etichetta dell’incendiario. Anche così ci facciamo del male da soli. Non penso si debba imaparare dal modello altrui, però è bene che lo si dica. In fondo sembra che la piaga delle scommesse esista solo da noi quando invece infesta mezza Europa. Che il razzismo sia solo nostro quando altrove succedono le stesse cose. E che le polemiche e i veleni li abbiamo inventati noi quando è sufficiente fare un po’ di ricerca d’archivio sui duelli Ferguson-Wenger per capire che anche nella civilissima Premier si incazzano eccome per rigori e fuorigioco.

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