Paratesto: Viene da lontano il ricordo che ho. Perso nel tempo, perso nelle letture di Carver e su Carver. Il ricordo è semplice. Credo che fosse il traduttore italiano di Carver a raccontarlo. Era stato in america, ospite di Carver, probabilmente sul tavolo c’erano questioni linguistiche e di traduzione, ma altrettando probabilmente c’era in ballo anche un po’ di diplomazia. Il traduttore ci racconta di aver portato un dono a casa di Carver, una bottiglia di vino (?). Una bottiglia di vino. A Carver. A Raymond Carver. Un ex alcolista.

Forse è un ricordo fasullo, inventato dalla mia mente. Forse si sono sovrapposte persone, luoghi, oggetti. Forse è tutto vero. Ma aldilà dei “forse”, mi piace pensare che Carver ci abbia riso su, perché in quel momento, i tempi bui erano alle spalle.

Testo:

Di alcuni autori seguo la carriera passo passo, esce un libro, lo compro, lo leggo, ci rimango male, ci rimango bene. E poi aspetto il prossimo. Con gli scrittori defunti però è diverso. Ne incontro uno per la prima volta, amore a priva vista, lettura compulsiva di tutto quello che riesco a trovare tranne uno, che me lo tengo lì come estremo momento di goduria.
Per quegli autori che entrano a far parte della ristretta cerchia di autori che considero di culto, poi, inizio a leggere anche le cose che parlano di loro, magari solo di striscio.

Quindi, per sintetizzare, a “Forbici” di Stéphane Michaka (che è vivo e vegeto) ci arrivo perché Raymond Carver è un personaggio narrativo e non più un autore. Ci arrivo perché è una storia, “Forbici” che tira in ballo Carver e il suo editor e, chi ama la letteratura, ma in particolar modo i racconti di Carver, sa quanto si sia discusso sul rapporto che Carver aveva con il proprio editor e sa anche quanto sia stato detto sul peso che questo editor avrebbe avuto sul successo dello scrittore statunitense.

Michaka descrive la storia passando da un frammento all’altro. Nel contesto generale del libro, pare che ogni singolo capitolo stia al tutto come le frasi brevi e dirette di Carver stavano ai racconti che scriveva. E’ un continuo rimando di pensieri ed opinioni tra Carver, l’editor Douglas Lish, la prima moglie Maryann e Tess Gallagher poetessa e futura compagna di Raymond. Gli elementi biografici si intrecciano con gli elementi narrativi dando forma ad un plausibile, ad una delle realtà possibili.
Onestamente, mentre leggevo “Forbici” mi sono più volte fermato a pensare al fatto che gli eventi raccontati da Michaka non combaciavano con l’idea che mi ero fatto di Raymond Carver. L’ho sempre considerato un bonaccione. Michaka ne da un altro ritratto, perfino violento, insicuro, così al limite della sopportazione da essere anche disposto a snaturare la sua opera per avere un racconto pubblicato. E’ proprio da questo scarto tra la mia immagine e l’immagine data da Michaka che ho trovato uno dei valori aggiunti di questo libro. Il fatto di aprire degli scenari sulla persona Carver che non ha nulla a che vedere con lo scrittore Carver.
Ed in fin dei conti, quello che percepiamo e quello che è reale sono due cose differenti.

 Coordinate:

Il libro “Forbici” è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Clichy. E’ un peccato doverlo ammettere, ma non avevo mai avuto modo di prendere in mano un loro libro prima d’ora. Forse distrazione mia, forse il fatto che sono nati nel 2012, chissà. Fatto sta che, complice, l’impatto visivo dei Ro.Ro.Ro, complice una posizione intelligente al salone, mi ci sono imbattuto e ho voluto approfondire la mia conoscenza. Se non altro per imparare qualcosa di nuovo. Le collane di questa casa editrice sono molte e coprono vari ambiti, dalla narrativa classica alla saggistica, dalla narrativa pop ai libri per bambini.

raymond-carverL’autore di questo libro si chiama appunto Stéphane Michaka e come potrete immaginare è uno di quegli autori che mi sono sconosciuti, ma che proprio per questo adoro incontrare per la prima volta. Vi riporto quanto scritto sul sito dell’editore perché vi possiate fare un’idea di chi c’è dietro al libro.
Stéphane Michaka è nato a Parigi nel 1974. Dopo gli studi di letteratura presso l’Università di Cambridge, insegna francese in Africa del Sud. Di ritorno in Francia, scrive i suoi primi testi televisivi e teatrali. È autore inoltre di numerosi spettacoli per bambini, trasmissioni radiofoniche e traduttore di testi anglofoni. Forbici è il suo terzo romanzo.

Stéphane Michaka

Stéphane Michaka

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment