Devo confessarvi che, così a memoria, non credo di aver mai letto nulla di autori egiziani. A me piace colmare le mie lacune a colpi di letture, ovviamente, quando non conosci qualcosa, rischi di inciampare in qualche buca e trovarti a leggere dei titoli che, francamente, gridano vendetta per l’albero abbattuto che ha donato la carta.
Però gli incoscienti hanno spesso fortuna, io ce l’ho avuta con “La città del piacere” e il suo autore Ezzat El Kamhawi.
Quello che leggerete non è un romanzo come molti di quelli che siete abituati a leggere. E’ un romanzo che mescola l’essenza eterea delle leggende e del mito in perfetta tradizione Araba e la modernità. Mescola l’eleganza di una struttura onirica con l’abilità di raccontare una storia, qualcosa che è Storia.
Raccontare la trama di questo libro è impossibile. “La città del piacere” è un insieme di episodi, quasi come se le orecchie dell’autore avessero raccolto voci in mezzo alla folla e le avesse riportate, da buon scrivano, in questa opera.
Queste voci raccolte raccontano l’origine e il cammino della città del piacere, avvolta nel mistero, nella lussuria e dal deserto. Un città in cui sembra che l’unico scopo sia soddisfare i propri sensi, in cui non sono le mogli dei signori a dare alla luce i figli, ma le schiave prostitute, in cui la Dea scende per cercare di placare la propria sete di piacere.
Ad un certo punto però, nella città spunta un seme, un seme che si chiama amore e che, pur se inizialmente osteggiato, cresce e germoglia cambiando l’essenza della città.
Casa editrice “Il Sirente” collana Altriarabi, queste sono le cordinate che vi dovete imprimere nella mente se siete appassionati di letteratura medio orientale. Una piccola casa editrice con un catalogo interessantissimo e di tutto rispetto. Ho già con me un altro volume, letteratura Angolana stavolta, altri spazi da esplorare e conoscere meglio.
Traduzione dall’arabo di Isadora D’Aimmo. Non riesco nemmeno ad immaginare la difficoltà che una persona può incontrare nel tradurre dall’arabo, so però che ho avuto la sensazione che la magia e l’incanto del testo originale sia stata mantenuta e questo, per quel che mi riguarda, è sintomo di un’ottima traduzione.
Ezzat El Kamhawi nato nel villaggio di Mit Suhayl, nel Governatorato di Sharqiyya. Si è laureato in giornalismo all’Università del Cairo e ha iniziato a lavorare per il quotidiano egiziano Al-Akhbar e ha contribuito a fondare Akhbar al-adab, settimanale in arabo, del quale è vicedirettore. Attualmente collabora anche coi quotidiani al-Misri al-Yawm e al-Quds al-’arabi. Come scrittore ha pubblicato sei romanzi e due raccolti di racconti. La città del piacere è il suo primo romanzo.
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