La treccia, l’intreccio, il destino. Il rosso dei capelli, del sangue. Sono queste le prime cose che mi vengono in mente mentre guardo la copertina de “Le predestinate” di Dino Cassone. Una copertina che nella sua semplicità, nel contrasto tra il bianco candido e il rosso accesso sottolinea i nodi dei capelli, che possono essere legame e condanna.
La storia raccontata da Dino Cassone è quella di una famiglia costruita attorno alla tensione e alla menzogna. Il padre padrone, fanatico religioso forse per fede forse per tornaconto. La madre fragile dotata di una voce angelica che presto lascia spazio al vuoto. Tre sorelle che hanno vissuto in simbiosi, quasi da recluse e poi, infine, una coppia di gemelli che diventano l’inizio dell’inesorabile fine. La trama, l’intreccio se vogliamo riprendere l’incipit di questa recensione, nasce tutto da questi rapporti familiari malati, tossici. Il padre che dispone a proprio piacimento del destino delle figlie, che non mostra un briciolo di umanità, che disegna trame oscure che solo alla fine vengono svelate.
Le sorelle Dimaggio, Alba, Luce, Aurora e poi l’elemento che non nominerò per non danneggiare la vostra lettura; dotate di lunghissime e folte chiome rosse, dotate di voce melodiosa, quel genere di voce che spinge le persona ad andare in chiesa solo per sentirle cantare, queste sorelle condividono un segreto che che le ha erose, condvidono un destino funesto che a poco a poco inghiotte tutti i membri della loro famiglia.
“Le predestinate” di Dino Cassone è un romanzo nel quale rieccheggia molto forte la voce dei classici, sia per lo stile adottato che per la caratterizzazione dei personanaggi, ma anche per il colore che l’autore ha dato alla sua lingua. E’ dunque un romanzo che strizza gli occhi al gotico, le figure delle sorelle Dimaggio, con la loro chioma che sfiora il pavimento sarebbero state bene in un romanzo delle sorelle Brontë. Ma, se vogliamo, è anche un romanzo che prende a braccetto il realismo magico il quale viene introdotto da Dino Cassone con un aneddoto iniziale “rubato” dalla fantasia di Gabriel Garcia Marquez.
“Le predestinate” è infine un romanzo che ha un valore aggiunto che va sottolineato. L’io narrate, quella voce femminile di una delle sorelle, che Dino Cassone riesce a rendere così bene in tutte le sue sfumature.
Dino Cassone è un giornalista pubblicista e scrittore pugliese. Con Les Flâneurs Edizioni ha pubblicato: La bugiarda (2016), che sarà tradotto in Spagna e uscirà nel 2023, Sorrisi e veleni (2018), Un gelato buono da morire (2018) e Aperitivo fatale (2021). Per il teatro ha scritto: Donne, eravamo solo donne (che comprende i due atti unici: Beatrice Cenci, santa o assassina? e Marie de Rossain, la Bella Provenzale), Io sono ancora qui. Palmina Martinelli, una ferita riaperta e La verità non è stata mai di moda.