Un incontro. Fortuito. In treno. E si sa, sono i migliori, sono quelli che ti possono cambiare la vita. L’inaspettato puro, mentre hai altri pensieri. Lo confesso, non mi ricordo il giorno, sforzandomi ritorno al periodo e all’anno, ma il giorno no. Certo, sarebbe stato meglio incontrare una bella ventenne, ma lì, abbandonata, trovai la copia di un fumetto. Incuriosito dalla copertina ricca di colori, col titolo in rosso sangue, la prendo in mano, inizio a sfogliarla e poi leggerla. Venti minuti di tempo, giusto quello del tragitto. Col passare degli anni, mi sono perfezionato: ora ci impiego 12 minuti. Cronometrati.
E’ iniziata così, per caso, la storia con Diabolik, Eva Kant, Ginko e Altea. Numero dopo numero, anno dopo anno, la passione è scemata, lo confesso, ma la fiammella è ancora accesa. E’ uno dei pochi casi in cui faccio spudoratamente tifo per il Male. Sì, perché per chi non lo sapesse Diabolik, il protagonista, è un criminale, anzi il criminale, con la c maiuscola. Non c’è colpo impossibile per lui, al volante è un Alonso col coraggio di Hamilton e il piede di Vettel, ha un fisico da far invidia a Phelps e Magnini, è uno scienziato da premio Nobel, è furbo più della volpe, è uno straordinario imitatore, ma soprattutto ha infinite identità. Già, Diabolik è l’inventore delle maschere, volti di plastica simil pelle perfetti con i quali può sostituirsi a qualsiasi essere umano dalle sembianze uguali. E ti chiedi: a Clerville, dove opera lui, sono così tanti i palestrati? E come fa con i capelli? Misteri della fede.
Al suo fianco, praticamente da sempre, Eva Kant. Stupenda, bellissima, in forma, bionda, fisico statuario, occhi in cui immergersi. L’unica donna per Diabolik, ma agognata da gran parte dei lettori. Il suo personaggio si è evoluto: succube del suo compagno per qualche anno, ora il loro è un rapporto paritario basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Anche il Criminale non è più quello di una volta: senza limiti all’inizio, ora con una propria etica. E’ un ladro, ruba quello c’è da rubare, ma ha un proprio codice morale ferreo. Sulla sua strada, l’ispettore Ginko. Costruito in maniera stupenda, è l’anti eroe, il nemico del protagonista, ma non ce la fai ad avercela con lui. Sai che perderà sempre, se gira bene pareggia, ma più è sveglio, bravo, più Diabolik deve superarsi per avere la meglio.
Sono 51 anni che Diabolik esce nelle edicole italiane. Nel 1962 ci voleva coraggio per andare contro l’Italia moralista, della censura, delle foglie di fico. Le sorelle Giussani lo hanno avuto, Anna e Luciana hanno preso spunto dal passato per creare un personaggio contro: contro l’ideologia comune, contro la logica dei fumetti, contro la morale, contro tutto e tutti.