Ogni maledetta partita

by senzaudio
E’ un porto franco in cui succede di tutto. In cui pochi, una minima parte, viene punita. In cui si possono sfogare le frustrazioni della settimana, la propria rabbia nei confronti di qualcuno. Siamo da sempre abituati a dare la colpa alla mancata applicazione della Legge, ma non ci rendiamo conto che i primi a non rispettare una legge, quella morale, siamo noi.
Siamo noi che anche a una partita tra bambini siamo capaci di insultare per tutta la gara un arbitro – il debole dell’occasione – o la squadra avversaria, siamo noi che allo stadio innalziamo cori beceri e razzisti nei confronti di giocatori. Siamo noi dirigenti che vediamo sempre complotti, siamo noi allenatori che ce la prendiamo con il direttore di gara se subiamo una clamorosa rimonta, siamo noi giornalisti che ci comportiamo come se ci trovassimo in un grande bar sport.

Galliani abbandona tribuna

Galliani abbandona tribuna

Siamo noi italiani che non permettiamo ad allenatori e tesserati della squadra avversaria di potersi godere tranquillamente la partita dalla tribuna. Siamo noi che ci stupiamo se questi episodi avvengono in tribuna d’onore, come se il denaro necessario per acquistare il biglietto in quel settore comportasse di conseguenza una educazione che invece si ipotizza non essere nei settori più popolari.

Eppure, nonostante tutto questo, crediamo a una magia. Quella degli stadi. Basta una legge e tutto si risolverà. Come se in Inghilterra fosse tutto e solamente merito degli impianti costruiti e di leggi dure, mentre la rivoluzione più complicata è quella dell’educazione e del comportamento. Quella che dovremmo iniziare a compiere noi, a partire dai campi di periferia.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment