Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Sotterranei 3 – Raffaele La Capria – L’apprendista scrittore

Sotterranei 3 – Raffaele La Capria – L’apprendista scrittore

by Gianluigi Bodi
MinimumStory

Da un punto di vista puramente grafico la terza uscita della collana “Sotterranei” assomiglia molto a quella precedente. Come anche in “Non come Dante” di Lawrence Ferlinghetti” anche ne “L’apprendista scrittore” di Raffaele La Capria lo schema rimane uguale. Il nome dell’autore prende posizione nella parte alta della copertina, questa volta però viene scritto per intero. E’ un ulteriore piccolo passo in avanti verso la versione definitiva che accompagnerà questa collana per parecchi anni. Il disegno, una macchina fotografica dalla quale esce, quasi risucchiato, un foglio con dei titoli di opere è ancora sulla sinistra. Il logo mantiene la posizione in basso a destra, mentre l’elemento che identifica la collana, il già visto, “sotterranei” sfocato, è posizionato sempre sulla sinistra, ma leggermente più su rispetto al volume precedente. Una posizione obbligata dall’ombra del disegno principale.

Il formato de “L’apprendista scrittore” è lo stesso del precedente volume. Un 12×17 (circa) ereditato dalle prime uscite della collana. Il formato in questo momento è molto simile a quello dei libri della collana “Filigrana”. Le dimensioni sono le stesse, ma “Filigrana” si differenzia per l’uso di una copertina con alette di un cartoncino più rigido che da al volume maggiore compattezza.

L’appartenenza del volume alla collana è collocata nella prima pagina, In seconda pagina invece vengono indicati i diritti, la sede della casa editrice (sempre Via Farnesina) e il mese della prima edizione. Si tratta del luglio 1996. Due mesi dopo rispetto a “Non come Dante”. La distanza tra una pubblicazione e l’altra in questa collana è drasticamente diminuito. Il tempo intercorso tra il primo e il secondo volume era stato di un anno.

Nella pagina successiva, oltre al titolo dell’opera e il nome dell’autore troviamo anche il nome della curatrice del volume. Si tratta di Stefania Brazzoduro. Con l’introduzione a pagina 5 inizia il libro. E’ da notare che tutte e tre le prime uscite nella collana “Sotterranei” non hanno ancora affrontato la narrativa. I volumi sono agili e superano di poco le cento pagine, ma al di là della lunghezza dei testi, fino ad ora abbiamo due libri di poesie e un libro di saggi. E’ come se la collana volesse esplorare territori diversi dalla narrativa.  A Luglio 1996, dopo circa due anni dalla sua nascita, Minimum Fax non ha ancora pubblicato un romanzo. La narrativa è stata relegata in due volumi “Fuori collana” che sono altrettante raccolte di racconti di autori vari. Il pensiero che si forma in mente è che in quel momento Di Gennaro e Cassini stiano tastando l’acqua per capire se e dove tuffarsi. Pubblicare un romanzo indica la volontà di proporre una propria idea di letteratura che si auspica essere differente da quella proposta dalle altre casi editrici. Si tratta di trovare una nicchia e in questo momento la ricerca è ancora aperta.

A pagina 97, mentre ci avviamo alla fine del libro, troviamo un’intervista della curatrice a Raffaele La Capria. Il testo vero e proprio si conclude con una bibliografia critica essenziale, l’indice dei nomi e l’indice.

Il volume poi termina con il catalogo della casa editrice romana, catalogo che dimostra la quasi totale assenza di narrativa nei volumi pubblicati.

Una piccola curiosità finale. Si tratta di un refuso. Nell’ultima pagina il libro risulta stampato nel luglio del 1966.

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