Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Natsume Sōseki – Il diario della bicicletta e altri racconti

Natsume Sōseki – Il diario della bicicletta e altri racconti

by Gianluigi Bodi
Natsume Sōseki

Ad essere del tutto onesto fatico a considerare questi tre “pezzi” dei semplici racconti. Nel corso degli anni ho letto più di un libro di Natsume Sōseki. La maggior parte di questi erano romanzi, poi Lindau ha iniziato a pubblicare altro materiale dello scrittore giapponese e mi sono avvicinato anche ai racconti, ma in questo caso andiamo oltre. Ciò che è contenuto ne “Il diario della bicicletta e altri racconti” può essere considerato come un diario dello scrittore. Solo che, essendo lui uno dei più grandi scrittori, la forma del diario era limitante e quindi ne sono uscite queste tre opere davvero interessanti.

Sia che si tratti del rapporto con un uccellino in gabbia o con il suo vano tentativo di imparare tardivamente ad andare in bicicletta oppure con la spiegazione di alcuni enigmi letterari che tirano in ballo Maupassant e Prévost, l’occhio di Natsume Sōseki è voltato verso l’interno. Mi piace pensare che questi tre racconti/diario siano una chiave di lettura per l’opera di Natsume Sōseki, ma anche per la sua personalità. Ovviamente, trattandosi di letteratura, non possiamo prendere ogni informazione per oro colato, nonostante questo però la sensazione di esserci avvicinati all’uomo che sta dietro lo scrittore è molto forte.
La scrittura è la stessa scrittura essenziale di cui godiamo quando leggiamo le sue altre opere più letterarie. Questa volta però, l’io narrate, sembra coprire a malapena la complessa personalità dello scrittore. Viene da pensare che Natsume Sōseki sia stato un uomo difficile con cui trattare. Un personaggio abbandonato all’ansia e alla depressione, a volte nascosta dietro un’autoironia da manuale della psicologia.

Non c’è una vera e propria omogeneità di argomento e tempo, trattandosi di racconti scritti in diverse fasi della vita di Natsume Sōseki che toccano argomenti diversi. L’unità di base la fornisce l’io narrante, che mai come in questo caso viene percepito così vicino all’autore stesso.

I tre racconti sono agili, nel complesso il libro lo si può leggere in un paio d’ore gustandoselo con calma. Inoltre la postfazione di Muto Tamayo contribuisce a fornire un valore aggiunto all’opera donandoci delle chiavi interpretative diverse. Muto Tamayo che è anche la traduttrice del libro.

Avendo letto molto di Natsume Sōseki mi sono chiesto a chi potrebbe essere indirizzato questo libro. Beh, la cosa dipende un po’ da che tipo di lettori siete. Se vi piace assaporare un nuovo autore poco alla volta questo libro vi può dare una buona panoramica per iniziare, se altrimenti preferite puntare subito al bersaglio grosso allora i romanzi fanno per voi, ma “Il diario della bicicletta” potrebbe rivelarsi un amico fidato per riuscire a comprendere meglio la psicologia dell’autore soprattutto relativamente alla costruzione dei personaggi.

Buona lettura.


Natsume Sōseki (1867-1916) è uno dei maggiori scrittori giapponesi tra Otto e Novecento. Nel suo Paese è considerato il «sommo scrittore», colui che ha posto le basi della lingua giapponese moderna e ha influenzato in modo significativo la letteratura e il pensiero delle generazioni successive.
Tra i suoi romanzi più conosciuti si ricordano: Io sono un gatto, Il signorino e Guanciale d’erba, pubblicati da Neri Pozza.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment