Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. LA VOCE DEI LIBRI – A cura di Matteo Eremo

Non utilizzerò il solito “formato” di recensione stavolta perché non si tratta di un libro come quelli che siete abituati a veder menzionati su Senzaudio.
La voce dei libri” è un libro a cura di Matteo Eremo ed edito da Marcos Y Marcos che parla di quella gente che come mestiere si è scelta quello del libraio. Essì, cari voi, ce n’è di gente che vende libri per vivere.
Io considero la scrittura un arte nobile, considero la lettura un’occupazione che bisognerebbe retribuire e considero gli eroici venditori di libri ecco, eroi, appunto.
Eremo raccoglie undici storie di librai virtuosi, gente che ha fatto di una passione, di un hobby, un lavoro.
E come Eremo ha raccolto questi undici esempi, io so che li fuori ce ne sono altri. Perché affiancate alle librerie di grande distribuzione, piene di luci, scaffali immacolati, commessi belli e carini, ci sono anche delle piccole realtà, a volte tramandate di padre in figlio, a volte più sporche e puzzolenti che però ti restituiscono molto di più di quanto gli euro possano pagare.
Io sono un grande consumatore di libri. Li leggo alla vecchia maniera e pure alla nuova maniera, ho anche il dono di poter lasciare un libro a metà se non mi piace come lo scrittore sta portando avanti la storia, ma non potrei mai indirizzare tutti i miei acquisti ad un sito internet, perché assieme al libro ho bisogno delle chiacchiere di circostanza, degli scambi sul tempo e sulla politica, del consiglio ben indirizzato o mal indirizzato. Ho bisogno che tra me, il libro, chi lo ha scritto e chi lo ha pubblicato ci sia seduto in mezzo una figura particolare, una sorta di mediatore letterario che mi affianchi nelle mie scelte quando queste scelte hanno bisogno di essere casuali.
Per cui, “La voce dei libri” è un libro che merita di essere letto da chi ha bisogno di mantenere intatti i rapporti con la tradizione, da chi ha voglia ancora di pensare che, nonostante dietro ci sia un business (come in tutto) ci sia anche un cuore umano che palpita ed esiste davvero. Come quelli che vanno ancora alla bottega sotto casa a prendere il latte per farsi chiedere come va la giornata.

Prima della rivoluzione della musica digitale io passavo i pomeriggi dentro ad un negozio di musica, lo facevo perché amavo l’ambiente, lo facevo perché avevo bisogno di parlare con qualcuno per sentire che esistevo davvero. Gli mp3 hanno rovinato tutto. La musica mi arriva gratis in mille modi diversi. I negozi di musica sono quasi tutti chiusi o stanno per chiudere i battenti. E’ vero, la musica non la pago, ma non parlo più come prima. Non lasciamo che capiti lo stesso con le piccole librerie.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment