Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Valvrave: quando la fantasia scompare

Valvrave: quando la fantasia scompare

by senzaudio

Titolo: Kakumeiki Valvrave, Valvrave the Liberator

Stagioni: 2 (aprile-giugno 2013, 12 episodi; ottobre dicembre 2013, 12 episodi)

Episodi totali: 24

Direttore: Ko Matsuo
Sceneggiatore: Ichiro Okouchi
Studio: Sunrise

Recensione:

Kakumeiki Valvrave è stato uno degli anime del 2013 più pubblicizzati: protagonisti i robottoni, le guerre intergalattiche, e un pessimo fan service. A primo impatto, la serie si presenta ben curata, con uniformi e, soprattutto, design dei Mecha veramente pregevoli. Anche le scene di combattimento, che propongono l’interazione dei vari Robottoni in tattiche di battaglia piuttosto articolate, meritano una menzione speciale, così come la trasposizione della cattiveria della guerra viene rappresentata con buona logica (siamo comunque su un prodotto per tutte le età).

Dietro di questo, il nulla: la trama si incentra su un ragazzo che va alle superiori su una colonia spaziale, la colonia spaziale viene attaccata dai cattivi, lui trova per caso un robot sotto la sua scuola e spacca tutto (in Italia se va bene sotto la scuola ci troviamo ordigni della seconda guerra mondiale inesplosi o depositi di macerie di amianto, in Giappone ci nascondono i Mech Termonucleari).

Sembra la trama di Gundam, ma per evitare di fare confusione, lo sceneggiatore ha pensato bene di introdurre la novità per cui chi pilota il Mecha deve accettare di trasformarsi in vampiro e una serie di storie d’amore, oltre che a una scena di stupro, che viene vista come una cosa “inevitabile” e quindi presa stoicamente dalla vittima (si dice che chi ha ideato questa trama abbia superato l’esame di scrittura creativa grazie ad una tutor della CEPU che, disperata, si è fatta trombare dal professore per farla finita).

Il giudizio complessivo della serie è negativo: se la prima stagione incuriosisce, lo sviluppo della seconda, finale compreso, appare raffazzonato e incompleto.

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I voti finali:

Design Mech: 9 – Ben disegnati e soprattutto differenziati: ideare diversi tipi di specifiche per ogni robot e renderle in movimento non è stato facile.

Design Personaggi: 6 – Pregevoli i personaggi secondari, ma il protagonista con gli occhi giganti stile anni ’90 è ridicolo, così come la sua “amata”.

Design generale: 7 – Bene sia gli sfondi che le divise.

Trama: 4 – Copiata pari pari da Gundam, con l’aggiunta dei vampiri e delle cospirazioni intergalattiche in stile X-Files.

Sottotrame: 5 – Diversi personaggi, si cerca di sviluppare “di tutto un po’”, finendo con il non sviluppare alcunchè.

Fan Service: 4 – Aberrante la scena dello stupro: fortunatamente non si vede nulla, ma l’idea che possa essere concepita come “normale” una cosa simile, è quanto di più disturbante mi sia capitato di vedere in un Anime per ragazzi. Per il resto, niente di divertente da segnalare.

Voto complessivo (non una media): 6 – Da vedere solo per studiare la grafica e per qualche spunto qua e là. Complessivamente, da dimenticare subito.

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