Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Tito Pioli – Alfabeto Mondo Romanzo Abbecedario

Tito Pioli – Alfabeto Mondo Romanzo Abbecedario

by senzaudio

Sono stato un bambino nato vecchio. Una determinante marcia in più nella lettura di Alfabeto Mondo, romanzo abbecedario (Diabasis, 2015, pp. 176, € 15,00). Sono stato anche, nel mio piccolo, un poeta, poi il mondo si è fatto troppo stretto e mi ha costretto alla prosa. Probabilmente non importa a nessuno, ma anche questa caratteristica ha migliorato lettura e comprensione del testo di Tito Pioli. Non che se non foste nessuna di queste due cose la lettura di questo libro ne risentirebbe, o ne risulterebbe meno godibile, ma sarebbe un po’ come andare a correre i cento metri con i tacchi. Sempre bello, ma un po’ più faticoso.

Fatti i dovuti convenevoli del caso, risulta quantomai evidente che ci troviamo di fronte a un romanzo destrutturato, composto da personaggi rapidi e amabili, ben posizionati sul sottile confine tra la realtà della pazza società in cui viviamo (marcatamente italiana) e la fantasia di luoghi e cose che non esistono, purtroppo.

Frasi brevi e incisive, come frecce proiettate sul futuro, lingua curata in maniera perfetta, al limite della virgola maniacale. Ironia, riferimenti colti da lettore vorace, visioni, personaggi strampalati che rapiscono da qualche cassetto della mente alcuni bontemponi presenti nelle storie di Benni o nelle poesie di Catalano, ma senza paragoni, perché sono solo di passaggio, come strascichi che volenti o nolenti la critica dà, perché deve.

Il punto d’osservazione è quello di un bambino – Mammamia – che costretto a letto (anche questo mi   è capitato) fa domande e dà risposte al mondo, imponendosi la rigida sequenza dell’alfabeto. Giocando, ad esempio, sulla G come su una Giostra di Emozioni e Fantasia, parole chiavi di un sorriso strappato in cui il possibile si mischia all’improbabile. E così, pagina dopo pagina, il libro è finito con la Z. E poi silenzio. Zitti. In una camera grande come un mondo, la finestra – fisica e della mente – è l’unico collegamento con il là fuori in senso lato. Il tempo scorre senza un contenitore, fluido innamoramento in settantacinque parole accuratamente selezionate. Poco più di un tweet, poco più di un ti amo.

 

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