La vecchia Marie Phillips-Gordon, mai vista in vita mia eppure pare di conoscerla da sempre. Pare di avercela davanti, di sentirla parlare, di vederla mentre fuma, mentre dà i biglietti per entrare al cinema o mentre si occupa di qualche sfortunato. Me la vedo lì perché ho fatto un giro sul Web, ho cercato qualche sua foto e l’ho trovata così diversa eppure così simile a come me l’ero immaginata leggendo le pagine di “Santa Mazie“.
Il libro di jami Attenberg è un tentativo di portare alla luce un personaggio semi sconosciuto. Un personaggio con un raggio d’azione molto ristretto, amato e adorato da tutto coloro che l’hanno conosciuta e che da lei si sono sentiti aiutati. Il tentativo della Attenberg è riuscitissimo. Mazie ne esce fuori con una personalità dalle mille sfaccettature. Il libro veicola i suoi difetti e il suo carattere brusco, ma sincero, veicola la sua bontà d’animo, la sua esuberanza, il suo attaccamento alla vita e il dolore provato quando questa vita viene annientata. Una Mazie con l’animo da crocerossina, pronta sempre ad aiutare i senzatetto.
Lo stratagemma usato da Jamie Attenberg è molto convincente. Da una parte riporta degli spezzoni della presunta autobiografia inedita di Mazie e del suo diario, dall’altra ci sono delle trascrizioni di interviste fatte a persone che hanno avuto a che fare con lei. A volte gente che l’ha conosciuta, altre volte, gente che è stata solo indirettamente in contatto con lei. Il continuo rimando tra un formato e l’altro aiuta a riempire i buchi, dà al testo l’alone di documentario. La lettura, anche per questo, procede spedita fino alla fine. Per questo e per il fatto che Jamie Attemberg sa scrivere molto bene ed è una scrittrice straordinaria.
Farete quindi la conoscenza di Mazie, una persona comune con un cuore grande e l’energia necessaria per non lasciarsi abbattere da nulla. Chissà quante Mazie ci sono state e ci saranno nella vostra vita. Chissà se un giorno ve ne renderete conto. Camminate già fianco a fianco a delle persone meritevoli senza saperlo.
Ottima la traduzione di Paola Buscaglione Candela. Una lettura spedita e coinvolgente passa anche attraverso una traduzione bene fatta.
Jami Attenberg (1971) è autrice di cinque romanzi. Laureata alla John Hopkins University, collabora con riviste e giornali tra cui il New York Times e Nerve. Dei Middlestein (Giuntina, 2014) Jonathan Franzen ha scritto: “I Middlestein mi hanno conquistato fin dalle prime pagine, e una volta giunto alle ultime ho ammirato la compassione di Jami Attenberg e la sua maestria nel saper raccontare una storia”.