Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Roberto Saporito – Come un film francese

Roberto Saporito – Come un film francese

by Gianluigi Bodi
Roberto Saporito
E quindi, la conclusione a cui sono arrivato, è che se prendi le giuste distanze, se guardi le cose da una certa distanza, mettendole in prospettiva, qualsiasi vita può diventare un film. Pure la mia. Che di eccitante non ha nulla.

Che hanno in comune uno scrittore in crisi creativa, con alle spalle qualche libro e pochi soldi, una studentessa giovane, ricca e bella e una ragazzina ribelle? Come si arriva alla scena finale che coinvolge la tomba di Marcel Proust?

Lo potrete scoprire leggendo l’ultimo romanzo di Roberto Saporito” che si intitola “Come un film francese” e vi invoglierà a leggerlo con una bibita fresca in mano e i pop corn nelle vicinanze.

“Come un film francese” è un incastro di storie, quella dello scrittore e quella della ragazzina. Nel mezzo ci sono incontri, scappatelle e paranoie. Le paranoie soprattutto sono dello scrittore, che, se non bastasse, è pure un pelino sociopatico. Saporito racconta una storia, mescolando le voci dei protagonisti, creando un’armonia meravigliosa. Proprio come nei film, quando vi rendete conto che gli attori hanno un feeling particolare e tutto clicca a perfezione. Quei film con un budget limitato che diventano opere di culto e che riguardate ancora con affetto anche dopo venti anni.
Presa da sola, ogni scena è un racconto perfetto. Anche letto così il libro ha il suo valore e la lettura è piacevole e coinvolgente. Poi però, fate due passi indietro, ricordate, due passi appena, mettete tutto in prospettiva e il quadro complessivo si delinea. Vite apparentemente distanti si influenzano, le persone si ibridano, si cambiano.
La scrittura di Saporito è primaverile, è una vera boccata d’aria fresca. Appena inizi a leggere il libro sei già catapultato dentro la storia, i personaggi ti risultano veri, con le loro idiosincrasie e i loro tic, ti risultano pure simpatici, anche se in fondo sono talmente distanti da te che potrebbero tranquillamente abitare un’altra galassia.

Il libro di Saporito scorre veloce, velocissimo, pure troppo. Se mi è permesso dirlo. Quando l’ho finito mi ha lasciato con l’amaro in bocca, ne volevo di più. E’ come avere sete e avere solo un goccio d’acqua per saziarla.

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Questo libro è stato pubblicato dalla Del Vecchio editore. Non ho niente altro da dire. A buon intenditore poche parole.

Mi è stato detto che nei confronti di Maurizio Ceccato/Ifix mi sto comportando come una groupie. Allora esigo la T-shirt con il logo. La copertina del libro di Roberto Saporito, se fosse per me, la attaccherei al muro di casa.

ROBERTO SAPORITO È NATO AD ALBA NEL 1962. DOPO GLI studi di giornalismo ha collaborato con alcune riviste e giornali, occupandosi di arte contemporanea, per poi dirigere una galleria d’arte dal 1988 al 1996. Ha pubblicato raccolte di racconti, e romanzi, tra cui Harley–Davidson Racconti e Generazione di perplessi, Anche i lupi mannari fanno surf e Il caso editoriale dell’anno. Suoi testi sono stati pubblicati in antologie e su riviste letterarie e non, tra le quali: «Fernandel», «Kult», «Addictions», «Ellin Selae», «Freeway», «Il Foglio Letterario », «Il Segnalibro», «M – Rivista del Mistero», «DaLeggere», «Ciminiera», «Progetto Babele». Collabora con la rivista letteraria «Satisfiction» con una sua rubrica personale.

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