Signore e signori, mettetevi comodi, sedete al vostro tavolino e ordinate qualcosa da bere, per le prossime ore Pezzi di vetro vi intratterrà raccontando la sua storia e quella degli avventori del bar Credito a morte. Il proprietario, Lumaca testarda, il Tipografo, Zero Errori, Rubinetta e gli altri saranno lieti di fare la vostra conoscenza. E per inciso, non si fa credito.
“Pezzi di vetro” viene considerato uno dei capolavori di Alan Mabanckou. Se questo giudizio sia veritiero o meno lo lascio decidere a voi, io posso dire, per aver letto altro di suo, che “Pezzi di vetro” ha una freschezza narrativa che altri titoli hanno solo accennata. In questo libro Mabanckou trascina il lettore all’interno della storia, con uno strattone improvviso. Alla prima pagina ci troviamo già immersi nel filo dei discorsi del personaggio principale. Il narratore, Pezzi di vetro, infatti inizia a scrivere con la lettera minuscola, come se noi ci fossimo intrufolati nei suoi scritti quando questi erano già iniziati da un pezzo. Scritti, appunto, perché quello che avete in mano non è altro che il quaderno di Pezzi di vetro, quaderno che raccoglie le storie degli avventori dal bar Credito a morte. E’ stato il padrone, Lumaca testarda a chiedere a Pezzi di vetro di raccontare la vita del bar perché una cosa che viene raccontata per iscritto non svanisce mai. Viene conservata nella memoria.
Ecco quindi che Pezzi di vetro diventa, suo malgrado, il fulcro del bar. A lui arrivano personaggi particolari che vogliono raccontargli la loro storia. Principalmente ubriaconi, gente che ha perso tutto e che il più delle volte è artefice del proprio nefasto destino (un po’ come Pezzi di vetro).
Questo libro è un elogio meraviglioso all’arte del raccontare. E ce ne rendiamo conto quando, alla fine del libro, ci troviamo davanti la lista dei ringraziamenti. Un paio di pagine di nomi di grandi della letteratura citati da Pezzi di vetro e utilizzati come fonte d’ispirazione per il quaderno/libro. Il tocco di genio qui è doppio. Oltre a citare se stesso, Mubanckou ci da la chiave di lettura del suo libro. “Pezzi di vetro” è una costellazione di citazioni, alcune semplici da scovare e altre davvero ostiche.
“Pezzi di vetro” è un libro perfetto per chi ama sentirsi raccontare una storia. In questo libro ne troverete tante, una più interessante dell’altra. Alcune vi strapperanno un sorriso amaro, altre una smorfia di disgusto. Ma qualunque sia la vostra reazione sarete lieti che Pezzi di Vetro si sia seduto a quel tavolino a scrivere del bar Credito a Morte.
Copertina come nella più classica delle tradizioni di Julia Binfield. Copertina che al solo guardarla vi rende familiare il contenuto del libro. Ottima questa scelta editoriale.
Questo è il sessantaseiesimo libro di 66thand2nd. Un numero particolare per questa giovane casa editrice che ha scelto di celebrarlo con un titolo davvero di ottima qualità . Mubanckou è una garanzia, ma con questo libro si è superato e diventa, ai miei occhi, uno degli autori contemporanei più interessanti da leggere e seguire.
10 comments
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A chi ama sentirsi raccontare una storia http://t.co/YUh1qY0hyG
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@amabanckou ha pubblicato un nuovo grande libro con @66thand2nd http://t.co/bdUVQnmJU1 @louie75 ce ne parla
RT @Senzaudio: @amabanckou ha pubblicato un nuovo grande libro con @66thand2nd http://t.co/bdUVQnmJU1 @louie75 ce ne parla
Sembra Stupendo! devo averlo per le mani e inserirlo nel #Progetto52…Gran Gran scoperta questo libro e questo Blog! Bravo!!!
Mabanckou è un narratore con i fiocchi. Pezzi di Vetro è solo un tassello della sua carriera. Ti consigliamo di leggere tutta la sua produzione che è di altissima qualità