Numero undici – Jonathan Coe

by senzaudio

Come il titolo dichiara in maniera divertente ed esplicita, si tratta dell’undicesimo romanzo dello scrittore Jonathan Coe, inglese nato a Birmingham. Ma non solo, l’undici è anche il numero del tram che nella città natale di Coe quotidianamente fa il giro completo della città ed inoltre è il numero civico della via dove vive il Ministro delle finanze inglese.
Numero undici (Feltrinelli) è una storia ambientata in Gran Bretagna tra il 2003 e il 2015, scritta in maniera barocca e raffinatamente dettagliata, attuale e tagliente. Un’elegante ma feroce critica ai nostri costumi e più nello specifico di quelli britannici. L’autore con una scrittura caustica riesce a mescolare ironia e denuncia sociale smascherando con una risata amara, i paradossi della società britannica. Il libro riprende alcuni personaggi di uno dei suoi romanzi più famosi e riusciti, La famiglia Winshaw, in una sorta di storia parallela in cui vengono narrate le gesta di alcuni dei personaggi secondari di quella famiglia, immersi in un’Inghilterra peggiore e più crudele.
La storia inizia con una morte che sembra essere misteriosa, narrata con tono gotico e con una suspense che l’autore crea per farlo sembrare, volutamente, una sorta di horror da B-movie. E Jonathan Coe, durante tutto il libro, “giocherà” utilizzando i generi più popolari come il noir, il thriller, il mistery e ovviamente il comico per creare una trama labirintica capace di criticare con rabbia gli usi e i controsensi del mondo in cui viviamo. Per certi versi sembra essere quasi una sorta di storia paranoica e politica in cui si connettono con estrema facilità la vita privata e pubblica, il cui confine che li divide è ormai quasi invisibile.

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