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Nelson Martinico – Le pergamene di Sertorio – Edizioni Spartaco

by Gianluigi Bodi
Nelson Martinico

Il romano che sfidò Roma

Intro

Non sono un assiduo lettore di romanzi storici, ma confesso che ogni tanto me ne concedo uno perché ho scoperto che per quanto sia complesso un romanzo storico la sua lettura mi rilassa e contribuisce a svuotarmi la testa da mille pensieri inutili che non fanno altro che appesantirla. Arriva quel momento in cui le sinapsi non decollano e allora so che devo fare due passi di lato e aspettare e mentre aspetto leggo un romanzo storico. Purtroppo negli anni mi sono capitati tra le mani anche pessimi romanzi storici e quindi, quando ne inizio uno nuovo ho sempre il dubbio di aver pescato male. Di solito perché ci mette un bel po’ prima di entrare nel vivo dell’azione e spesso uno si accorge dopo cento pagine che sta leggendo un prodotto scandente.

Un po’ di trama, ma anche no.

Quando detto prima non si applica a “Le pergamene di Sertorio” di Nelson Martinico. Non si applica per due motivi fondamentali. Il primo è che già nell’introduzione veniamo portati in un altro luogo. La separazione tra quello che esiste prima dell’attacco e quello che viene subito dopo è netto. Capiamo subito di essere in un’altra epoca e ciò è un bene. Ora, potrei mettermi a parlare della trama, ma cercare di riassumere un romanzo così complesso come “Le pergamene di Sertorio” in poche righe potrebbe dar vita ad un risultato patetico. Anche perché secondo il mio modesto parere la trama di questo libro, pur essendo, come detto complessa e completa, piacevole e avvincente, brilla perché c’è un altro particolare che la fa splendere. E arrivo al punto due dei motivi fondamentali. Io non so di preciso cosa faccia Nelson Martinico di lavoro. Certo, gli auguro di potersi mantenere con la scrittura, ma siccome mi pare di capire che capiti di rado, mi immagino altro. Sappiate che a questo punto non ho nemmeno letto le note biografiche dell’autore quindi sono all’oscuro della sua professione. La cosa che mi ha stupito positivamente è la quantità di dettagli che Martinico riversa in questo romanzo. La costruzione del Setting antico è impeccabile. Ogni particolare sembra curato con maniacale ossessione. Dopo quattro pagine mi sembrava di essere nella Roma antica e a quanto ricordo dai libri di storia la probabilità che mi capitasse qualcosa di brutto era molto elevata. Quindi, se vi piacciono i romanzi storici, se vi piace una trama che vi fa voltare la pagina, ma soprattutto se vi piace avere la sensazione di leggere una persona che sa quello di cui sta parlando allora questo libro fa per voi.

Commento

Quella che ho avuto tra le mani è l’autobiografia di Sertorio raccontata da lui in persona. Una pergamena capitata nelle mani di terzi che ci racconta le vicende familiari e politiche che gravavano attorno a questo personaggio carismatico. Lo stile di Nelson Martinico, il ritmo della frase e il tono perentorio riescono a donare a Sertorio un carattere bene definito, quello di un uomo rispettato più che temuto. Un uomo che non voleva combattere la Repubblica, ma semplicemente abbatterne il malcostume dilagante e che come nelle migliori tradizioni dell’eroe tragico cadrà per viltà altrui.


Nelson Martinico (al secolo Giuseppe Elio Ligotti) vive tra Roma e il Trapanese. Per Edizioni Spartaco ha pubblicato il romanzo storico Le pergamene di Sertorio (2017). Inoltre è autore, assieme al figlio Federico Ligotti, del romanzo scritto a quattro mani La proprietà transitiva.

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