Jack Ritchie – Il grande giorno

by Gianluigi Bodi
Jack Ritchie

Caricare, puntare, fuoco.
Caricare, puntare, fuoco.
Caricare, puntare, fuoco.

Per 14 volte.

È questa la magnifica sensazione che si ha quando si leggono i racconti di Jack Ritchie. Un autore che fino alla scorsa settimana ignoravo completamente e che è finito tra le mie mani solo per il consiglio appassionato di un amico (che ogni volta che mi consiglia un libro fa un centro perfetto).
Il grande giorno” è una raccolta di quattordici racconti tutti dall’atmosfera noir. I personaggi di questi racconti sono assassini sbruffoni, detective dai modi poco ortodossi, poliziotti corrotti, gente sul lastrico costretta a rapinare un supermercato e qualche altra figura davvero molto interessante che non vi nomino perché il rischio spoiler su alcuni dei più bei racconti è elevato.

Le storie sono congegnate perfettamente. Le trame scarne e dirette, i personaggi delineati con poche e sapienti pennellate. Le ambientazioni appena accennate sono sufficienti a dare un contesto alle persone che danno vita alle storie. Non c’è nulla di superfluo nella scrittura di Jack Ritchie. Tutto è essenziale e serve a portare avanti la storia. Però c’è dell’autentico genio in Ritchie. Le trame che a prima vista possono sembrarci familiari e già lette si risolvono sempre con un colpo a sorpresa. Un’intuizione felice di un personaggio, un’informazione nascosta che una volta svelata pone sotto un’altra luce quanto abbiamo letto o un plot talmente ben architettato da farci rimanere con la bocca aperta. In quest’ultima casistica rientra quello che posso considerare il mio racconto preferito “Quando ti compri un bell’omicidio”. In questo racconto il protagonista narratore è un assassino a contratto che viene ingaggiato per uccidere se stesso. Al suo fianco una moglie dolce e premurosa che ha dei lampi negli occhi poco rassicuranti e un personaggio benestante che lo ha ingaggiato senza sapere che killer e bersaglio erano la stessa persona.

Alcuni racconti sono brevi e durano lo spazio di alcuni minuti, altri sono più lunghi, ma in entrambi questi casi l’energia esplosiva di Jack Ritchie rimane intatta. Inoltre, in tutti i racconti è presente una sottile vena di ironia che Ritchie mantiene sempre sotto controllo. Potremmo definirla l’ironia della vita.

Se siete amanti dei racconti e ancora non conoscete Jack Ritchie vi consiglio di porre rimedio proprio come ho fatto io, soprattutto se il genere noir tutto investigatori, donne fatali e assassini vi è congeniale.

Traduzione di Claudia Tarolo e Sandro Ossola.


Uomo geniale nel posto sbagliato, miniaturista d’eccezione in un’epoca di cose gigantesche”, Jack Ritchie è riconosciuto come uno dei più raffinati scrittori di racconti noir.
Centinaia di racconti pubblicati e ripubblicati in tutto il mondo. Uno divenne il soggetto di un film celebre, È ricca, la sposo e l’ammazzo, con Walter Matthau e Elanie May. Altri fornirono lo spunto ai celebri telefilm di Alfred Hitchcock.
Nato nel 1922 a Milwaukee, Ritchie dichiarò poco prima della propria scomparsa, nel 1983: “Non c’è romanzo che non si possa migliorare trasformandolo in un racconto breve: nelle mie mani, I Miserabili sarebbe diventato un pamphlet”.

Oltre a È ricca, la sposo e l’ammazzo Marcos y Marcos ha pubblicato anche Il caro prezzo della privacy, Un metro quadrato di Texas e La vittima dell’anno.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment