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Nel rimorso che proveremo – Pietro Malagoli

by Claudio Della Pietà
Pietro Malagoli

“Sentivo questa colpa gravarmi addosso più di qualsiasi decisione errata potessi aver preso da quando eravamo riemersi da quel buco di rifugio antiaereo”.

Dopo 5 anni dal suo primo romanzo, Piero Malagoli, scrittore modenese conosciuto tra i “viali” del Salone del Libro di Torino, precisamente “nell’aiuola” di Edizioni Spartaco, torna in libreria e ci presenta “Nel rimorso che proveremo”, nuovo romanzo, stesso affidabile e appassionato editore.

Io non posso però parlare del nuovo romanzo se prima non dico una, ennesima parola, sul precedente lavoro che mi ha letteralmente fulminato. A chi conosce oggi Piero Malagoli per la prima volta, dico di leggere questo nuovo stupendo romanzo, ma cogliete l’occasione di comprare subito anche “E avrai sempre un casa”, magnifico lavoro, incantevole, che rimanda ad autori che hanno fatto la storia della letteratura.

Da quella casa, negli Stati Uniti d’America, il nostro autore ci porta ora nella sua di casa, nelle sue terre emiliane, in un tempo durissimo per l’Italia, la seconda parte della II^ guerra mondiale. Anche il protagonista scelto è molto impegnativo, è un parroco che cerca di svolgere al meglio il suo compito, che azzarda scelte straordinarie, toste e pericolose, ma si sa che quasi sempre “come fai sbagli”, per l’uno o per l’altro, e accontentare tutti è impossibile, tantomeno nel bel mezzo di uno scontro epocale, ove pare comunque chiarissimo quale sia il bene e quale il male. Pare.

Il tema è il pilastro della letteratura di tutti i tempi, la lotta tra bene e male, che si concretizza per Padre Sebastiano in tante piccole storie del suo paese, Robbianeto, storie legate l’una all’altra da atteggiamenti fastidiosissimi, ipocrisia, sensi di colpa, falsità, cattiveria e rimorsi, storie fondate su personaggi di ogni tipo, magistralmente definiti dall’autore.

La storia la fanno le persone, e il romanzo di Piero Malagoli rispetta perfettamente questa regola, inserendo ad ogni capitolo un protagonista nuovo: si parte con un medico, figura di spicco assoluta in quegli anni; poi un partigiano, inutile dire determinante; quindi un giovane amato e curato profondamente da Padre Sebastiano con l’aiuto della sua perpetua. E poi Lidia, madre di famiglia con un pesante fardello che grava la sua vita quotidiana e che a differenza di Maurizio, Padre Sebastiano fatica ad aiutare. E ancora Fosco, Tazio, Biagio, fino a Giacinto, a comporre un romanzo corale che rende il lettore parte della vita di Robbianeto.

“…mi sarei battuto come un leone per difenderlo da ogni ingiustizia. Fece il duro, sotto una scorza sottile che si stava incrinando”.

In paese c’è una tensione costante, palpabile. Ogni evento anche il più banale potrebbe scatenare da un momento all’altro l’ira dell’occupante tedesco, e la reazione eclatante di chi tenta di resistere nascosto tra le colline o nelle cantine di case e canonica. Padre Sebastiano, così come un medico, si trova sempre nel mezzo, non proprio equidistante tra le parti. Tutti gli tirano in un certo qual modo la tonaca, per opposti interessi, ma nella atavica lotta tra bene e male è chiaro dove vuole stare. Ma accadono fatti che pugnalano alle spalle il suo spirito, il suo essere più profondo.

E così, il libro di Piero Malagoli compie ciò che solo i grandi autori, con grandi romanzi realizzano: pongono domande, interrogano il lettore nel profondo, con le questioni più semplici: avrà fatto bene o male? Sarà giusto o sbagliato?

Con un battito ritmico, regolare, chiaramente percepibile, la storia avanza tenendo incollato il lettore al suo svolgersi e lo porta ad un punto che non si immagina.

“Il supplizio che ogni aurora portava con sé strideva con la visione fiduciosa che la religione m’imponeva, nonostante le regole del mondo civile venissero regolarmente calpestate”.

Bella prova, caro Piero, bella nuova prova questo tuo “Nel rimorso che proveremo”.

Potremo, ciascuno, sanare i nostri rimorsi, dare loro un senso o una sorta di pacificazione? O continueranno, come forse è giusto, a roderci dentro come le tarme il legno? 

Ecco! Visto? I buoni libri generano grandi e scomode domande.

Buona lettura.

Claudio Della Pietà

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