Maledetti Righeira

by senzaudio

Non ci sono mai stati dubbi. Almeno per me. Questo è il periodo più brutto dell’anno. E’ tutto finito. Tutto. Le città si sono nuovamente riempite, il traffico monta nuovamente, tutto torna come prima. Abbronzati, sereni, rilassati. Per qualche giorno, poi prima la serenità, il relax, e per ultima l’abbronzautra, tutti ci abbandonano. Una dopo l’altra. E le spiagge vuote. Iniziano a spopolarsi. Addio spensieratezza, addio ombrelloni. Addio mare. Addio montagna. Agosto è finito. Settembre è iniziato, ricomincia la scuola. Non si scherza più. Forse, però, è tutta colpa di una canzone. Maledetti Righeira: prima il sogno del Vamos a la playa, poi la tristezza. L’estate sta finendo, sto diventando grande, lo sai che non mi va. E questo stato di tristezza, di nostalgia per quello che è stato o sarebbe potuto essere, te lo porti dentro per giorni. Come se non bastasse, le giornate si accorciano. Addio luce, addio estate. Poi, anche a distanza di anni, basta riascoltare le note di un tormentone esitvo per riportare la mente indietro nel tempo e nello spazio. Con qualche anno in meno, al mare o in montagna. Per qualche minuto sei lontano dalla realtà. Il corpo è li nel 2013, la mente col cuore viaggia a spasso nel tempo. E questo viaggia lascia dentro uno stato di felicità e serenità che è difficile da scacciare via. Perché l’estate è uno stato d’animo, significa saper affrontare la vita con leggerezza sapendo che la vita è dura, ma che può bastare il ricordo di  un ombrellone e il sole estivo per farci ridere il cuore.

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