Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Luca Crovi – Il mistero della torre del parco

Luca Crovi – Il mistero della torre del parco

by Claudio Della Pietà
Luca Crovi

Che bel libro che ha scritto Luca Crovi! Ma soprattutto che gran narratore è Luca Crovi!

Fino alla sera in cui ho avuto modo di ascoltarlo, con pochi intimi, attorno ad un tavolo apparecchiato di libri e cibo, nella casa di SEM Editore, conoscevo Luca per la nota fama di giallista, per averlo ascoltato in numerosi festival, ma più come saggista, esperto di, e non come cantastorie.

A me i cantastorie piacciono da morire, e Luca è diventato subito per me un nuovo cantastorie, che si va ad aggiungere ai tre/quattro che da una decina d’anni e più, adoro.

Quella sera, da Teresa, Riccardo e Giulia, ho preso in mano il libro solo alla fine, tale è stato l’incantesimo che l’autore ha fatto sul pubblico immobilizzandoci, con la  bocca aperta, e abbeverandoci dell’essenza di questa serie di racconti, uno via l’altro a formare un romanzo milanese prezioso.

C’è un protagonista, senza dubbio, perché come dice il titolo c’è un mistero da risolvere, e serve qualcuno che lo faccia, ma il romanzo è corale, abitato da innumerevoli co-protagonisti che collaborano con l’autore alla narrazione di un pezzo di storia milanese, un pezzo importantissimo della prima metà del secolo scorso. I lettori più affezionati di Luca Crovi rimarranno come me incantati già dalla copertina, dove, illuminato quel tanto che basta, un uomo col cappello sembra guardare chi sta per aprire il libro e iniziare a leggere queste prime parole del romanzo:

 “Il commissario Carlo De Vincenzi…”.

Il commissario dimentica una cartellina azzurra in portineria, ed è l’occasione per presentarci un primo personaggio che parteciperà fino alla fine allo svelamento del mistero, la “sciura Matilde Maria Ballerini”, e che in un certo qual modo aiuterà il commissario, anche lei raccontando, sbirciando tra i fogli e le foto contenute nella cartellina, da buona portinaia, e anche rifocillando il nostro commissario, perché il cibo è anch’esso protagonista, spesso determinante per i racconti, e sempre per la vita di Milano e del milanese, nei secoli dei secoli.

Dopo la capacità affabulatoria di Luca, che si traduce quasi automaticamente sulla pagina scritta, data la sua pluriennale esperienza di scrittore, e dopo aver saputo che anche lui ha legami solidi come me in Friuli, quello che più mi è piaciuto di questo suo romanzo-di-racconti è una buona dose di verità che lui ci mette dentro. Sì. I personaggi sono tutti veri, e che personaggi! Leggendo “Il mistero della torre del parco, e altre storie” si fanno incontri incredibili, e quando si tornerà nei luoghi narrati vi assicuro che verrà naturale guardarsi intorno, e ci si sentirà osservati da tutti loro, in primis dal Maestro Alfred Hitchcock, e poi da Antonio Gramsci, e poi…

Personaggi veri ci raccontano fatti e fatterelli, marginali ed essenziali, allegri e tristi, per accompagnarci alla torre, incontro al mistero. Suoni, rumori, odori e colori di una Milano d’altri tempi, l’autore dispone sul suo tavolo da lavoro e ce li offre in un esercizio di memoria pacifico e rispettoso, che a me ha trasmesso un forte desiderio: fare più attenzione ai fatti ordinarie quotidiani della mia vita, pensare che ciò che per me oggi, per noi tutti, è “normale”, ordinario appunto, potrebbe rivelarsi un giorno  un dato importante per le generazioni a venire, quindi: forse, si può e si deve cominciare a costruire memoria già nel presente.

Per finire e per ringraziare Luca Crovi di questo bel volume, elenco i miei tre racconti preferiti. Se poi qualcuno leggerà queste poche parole e gli andrà di farlo, condivida quali saranno i propri preferiti.

  • Una palla di cartapesta
  • Uno strano furto di Natale
  • Le rane e la Borda

Buona lettura.

Claudio Della Pietà

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