Che poi ti ritrovi a domandarti se anche i coccodrilli hanno un cuore. Già non c’è nessuno che sappia come fa, interrogativo ancora oggi senza risposta, ma non bastava. Perché ci sono le lacrime, di coccodrillo, sì. Vuoi vedere che nel loro piccolo piangono? Esprimono sentimenti? Per fortuna c’è Internet, basta fare un salto su Wikipedia, che Dio la benedica e conservi nei secoli dei secoli amen, per comprendere che questi simpatici animali non provano emozioni. No, non piangono dopo aver ucciso una preda, anche umana, e neppure le mamme, pentite, lasciano gocciolare gli occhi dopo aver divorato i piccoli. Semplicemente, la lacrimazione è un fatto meramente fisiologico dovuto anche alla mancata sudorazione.
Non volendo parlare però della lacrimazione negli animali, sebbene l’argomento ci interessi non poco, ma di Fabrizio Miccoli, l’espressione “lacrime di coccodrillo” ha fatto stranamente irruzione nella mente di molti. Chissà perché tutti si sentono sollevati dopo un interrogatorio davanti al magistrato che ti accusa, chissà perché molti personaggi noti, soprattutto dopo essere stati pescati con le mani nella marmellata, lacrimano a favor di telecamere e si dicono pentiti, pentitissimi. Vero, è sbagliato giudicare le persone, non andrebbero mai emessi verdetti definitivi, ed è altrettanto vero che spesso nelle conversazioni telefoniche si scherza con gli amici, ma non ci sono giustificazioni per “quel fango di Falcone” pronunciato al telefono con Mauro Lauricella non ci sono giustificazioni. Non si può credere a un Miccoli bisognoso d’affetto e che cade in frequentazioni pericolose, ed è giusto augurarsi che il pentimento sia sincero.
Nutrire dubbi, però, è lecito. Perché la telefonata con Maria Falcone, la sorella di Giovanni, non è mai avvenuta e, si sa, le bugie hanno sempre le gambe corte. Per quanto riguarda le vicende giudiziarie, Miccoli risponderà come tutti davanti alla magistratura, mentre la giustizia sportiva non può e non deve intervenire. La credibilità dell’uomo in questo momento è prossima allo zero e il pentimento deve essere sincero, mentre non ora non lo sembra nemmeno, perché in conferenza stampa era lecito aspettarsi qualche falsità in meno e qualche parola netta contro la mafia. Il contrario di quello che è avvenuto. La nuova partita di Miccoli è questa, ed è la più difficile mai giocata.