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Leonardo G. Luccone – Questione di virgole

by Gianluigi Bodi
Leonardo G. Luccone

Punteggiare rapido e accorto

Quando nel corso del 2018 è uscito “Questione di virgole” di Leonardo G. Luccone per Laterza, ho pensato subito, ancora prima di leggerlo, che doveva trattarsi di un lavoro molto preciso e puntuale. Ho avuto modo di incontrare Luccone due o tre volte nel corso della mia vita e mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona che trova soddisfazione nel curare anche il minimo particolare, perché se un lavoro deve essere fatto, va fatto bene.

Quando poi ho avuto modo di leggere “Questione di virgole” mi sono reso conto che la mia idea era perfettamente centrata. Ho scritto “leggere” anche se forse sarebbe più opportuno dire “studiare”. “Questione di virgole” è uno di quei volumi che non puoi semplicemente leggere, devi tenerlo come riferimento costante, come aiuto nelle scrittura, e spero che Luccone non me ne vorrà se nello scrivere questo articolo mi lascerò andare a qualche errore di troppo sull’uso delle punteggiatura. Come molti della mia generazione l’utilizzo della lingua e della punteggiatura è ereditato dall’insegnamento che abbiamo ricevuto sui banchi di scuola. Io ricordo perfettamente che non eravamo tenuti a fare un certo tipo di lavoro sui punti, che poteva bastarci, per i pensierini e per i temi (quando gli anni sulle spalle erano già di più) un utilizzo basilare del punto e della virgola. I due punti li devo aver visti per la prima volta in matematica, il punto e virgola non credo che ce l’abbiano mai presentato.

Luccone però, in questo suo libro, dice una cosa molto saggia. È la punteggiatura a guidare il testo, ad organizzarlo, incanalarlo; è la punteggiatura che dice al nostro organismo come regolare il fiato e le pause, come trattare il ritmo; è la punteggiatura che ci permette di arrivare alla fine di un periodo, anche complesso, senza quella fastidiosa sensazione di apnea. Il punto e la virgola non sono abbastanza. Possiamo usufruire di altri segni di interpunzione, il punto e virgola non è un nemico, i due punti nemmeno; ci sono i trattini, usiamoli – basta sapere quando – e infine abbiamo i tre puntini di sospensione…già sono solo tre, meglio non abusarne.

C’è però un’altra cosa da dire sul libro di Luccone. Leggere “Questione di virgole” ha sicuramente il pregio di farci prendere coscienza di un aspetto, spesso bistrattato, che rende la nostra lingua ancora più bella e musicale, dall’altro, nel portare avanti le idee che esplicita nel libro, Luccone ci regale degli esempi di scrittura talmente meravigliosi da costringerci a creare una lista di titoli da leggere: Arbasino, Poe, Pasolini, Verga, etc. Grandi nomi per una grande letteratura che, se magari non sarà abbastanza per insegnarvi ad usare meglio la punteggiatura, comunque vi lascerà in eredità degli scritti meravigliosi.

Il tema della punteggiatura può essere trattato in vari modi, io stesso a casa ho un altro saggio che ne parla, ma ricordo vagamente di cosa parlasse nello specifico perché era talmente noioso che l’ho dovuto abbandonare lasciando intatta la mia ignoranza. Ciò non accadrà con “Questione di virgole” perché Luccone tratta la materia con passione e ironia, competenza e, sembra strano, una vena di leggerezza che rende la lettura di questo libro piacevolissima.

Il mio unico errore è stato quello di comprare l’ebook, ora mi dovrò comprare anche l’edizione cartacea per andare a sottolineare tutti quei passaggi che mi sono sembrati fondamentali. Pazienza, è una buona scusa per rileggerlo.

Leonardo G. Luccone ha tradotto e curato volumi di scrittori angloamericani come John Cheever e F. Scott Fitzgerald. Nel 2005 ha fondato Oblique, studio editoriale e agenzia letteraria.

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