Le cartoline di Pif

by senzaudio

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Lo confesso pubblicamente, ho sbagliato. Ho scoperto solo qualche settimana fa una delle trasmissioni più significative della televisione italiana. Si chiama “Il Testimone”, va in onda su Mtv, ed è frutto della mente fervida di Pif, ovvero Pierfrancesco Diliberto. UnknownCome spesso accade, quando si scopre qualcosa che ti piace, lo si divora in fretta e furia con il conseguente dispiacere che l’esperienza si concluderà presto. E’ la stessa sensazione che si prova quando si ha tra le mani un libro appassionante: da una parte la lettura ti conquista e non vedi l’ora di arrivare all’ultima pagina, dall’altra vorresti che le pagine si moltiplicassero a più non posso.

La peculiarità de “Il Testimone” è nell’idea stessa che è alla base del programma. Pif gira per l’Italia e per l’estero con una telecamera, incontra personaggi, permettendo al telespettatore di conoscere spaccati del mondo. E’ proprio la realtà intrisa dei sentimenti, paure, usi e costumi a essere la regina indiscussa della trasmissione. Pif è come la sua telecamera, è il filtro tra la realtà e il programma televisivo, un filtro adamantino, teso a riprodurre sugli schermi quanto viene ripreso.

Ora che la stagione televisiva è finita, non restano che le repliche prima di riprendere questo nuovo appuntamento settimanale da ottobre.

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