Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Jean-Philippe Leclaire – Le Roi – Michel Platini – Una recensione Senzaudio

Jean-Philippe Leclaire – Le Roi – Michel Platini – Una recensione Senzaudio

by Gianluigi Bodi
Michel Platini

Io me lo ricordo quel pomeriggio piovoso. L’87. Avevo 12 anni e seguivo il calcio come lo seguivano tutti allora. Aspettavamo “Novantesimo minuto”, aspettavamo il telegiornale. Le notizie arrivavano lentamente. Ricordo la poltrona su cui ero seduto. Ricordo il servizio, le immagini di repertorio e la voce del giornalista che annunciava il ritiro di Michel Platini. Il mio primo campione mi stava lasciando.

Ci sono voluti parecchi anni per ritrovarlo, fortunatamente mi sono venuti incontro 66thand2nd e Jean-Philippe Leclaire.
Prima di tutto una premessa. “Le Roi, gloria e onta di Michel Platini” è l’ultima uscita in ordine cronologico per la collana “Vite inattese”. Se non conoscete questa collana cercate di rimediare in fretta. Ai lettori amanti dello sport non si può perdonare questa mancanza.

Veniamo al libro. Come il sottotitolo bene esplicità, il lavoro di Jean-Philippe Leclaire abbraccia la vita di Platini nella sua totalità. Parte da prima che lui nasca, dagli avi piemontesi e arriva fino ai giorni nostri dopo che Platini è passato attraverso la gloria più grande e l’onta più profonda. Non c’è dunque solo la carriera calcistica tra alti e bassi, le esperienza all’Asse e alla Juve, il mondiale in Spagna chiuso a pochi passi dal sogno, l’incubo dell’Heysel e l’affetto dell’avvocato. Ci sono anche i fondi neri usati per pagarlo quando giocava in Francia e l’ascesa politica nei labirinti del potere calcistico. Poi, ovviamente, la caduta. Una fattura di 1 milione e 800 mila euro a lui inestata e proveniente da Blatter, il nemico giurato. Uno scandalo che blocca il suo cammino, ancora una volta, a pochi passi dalla meta. Qualcuno dirà un complotto, qualcuno dirà che non c’è nulla di vero nelle accuse.

Quello di Leclaire è un lavoro minuzioso e meraviglioso. La quantità di materiale riversato su questa pagine è solo la punta dell’iceberg. Si capisce fin dall’inizio quale mole di lavoro si nasconda dietro questo oggetto di più di 400 pagine. Le chiacchierate, le interviste vere e proprie, gli articoli di giornale e i libri che Leclaire ha dovuto assorbire e distillare garantiscono la bontà del suo lavoro. Un libro come questo, un’inchiesta come questa mette in pace i lettori appassionati di questo genere. Sono i dati e le notizie certe a parlare, non il gossip e gli spifferi avvinghiati alle maldicenze. Leclaire riesce a restituire un’immagine di Platini a più dimensioni. Restituisce la forza e il genio creativo del giocatore e il progressivo immischiarsi in beghe politiche.

“Le roi” è poi introdotto da una prefazione meravigliosa di Ormezzano. Un capitolo aggiuntivo, se vogliamo, ma un capitolo davvero toccante. Una seconda voce che dà di Platini la propria versione, la versione dell’uomo, la versione che racconta di un Platini ironico e di buon appetito, consapevole dei propri sbagli e forse, proprio per questo terribilmente umano.

Ho aperto con un ricordo e voglio chiudere con un ricordo perché credo che questo genere di libri riescano a riesumare in noi cosa a cui non pensavamo da anni. A volte mi capitava di entrare in un bar assieme a mio padre. Era un bar normale, ma il padrone era juventino. Al muro c’erano appesi un sacco di gagliardetti e di foto che ritraevano i giocatori di quell’epoca mentre cercavano di accaparrarsi la palla. In bella vista però faceva mostra di sé proprio lei. La maglia numero dieci di Platini. Autografata, annerita dal fumo delle cicche che all’epoca appestava tutti i locali. Guardavo quella maglia con bramosia. Speravo che un giorno sarebbe finita appesa al muro della mia cameretta, speravo che un giorno il propritario, mosso a commozione dal mio sguardo, decidesse di regalarmela. Non successe. Non successe e non so se mai sarebbe potuto succedere. Una notte il locale prese fuoco, andò tutto in fumo. Fumo sul fumo. Non rimase quasi nulla di quel posto. Nemmeno la maglia.

Jean-Philippe Leclaire

Autore di diversi libri, caporedattore dell’«Équipe magazine», già collaboratore di «GQ», «So Foot», «Le Grand Mag» e produttore esecutivo di La Quotidienne du cinéma e Rencontres de cinéma, Jean-Philippe Leclaire è uno dei più influenti e apprezzati giornalisti sportivi di Francia.

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