Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Goblin Girl – Moa Romanova – Add Editore – Traduzione di Alessandro Storti

Goblin Girl – Moa Romanova – Add Editore – Traduzione di Alessandro Storti

by Gianluigi Bodi
Moa Romanova

Forse è un po’ troppo presto per tirare le somme, per trarre conclusioni che, con il senno di poi, potrebbero rivelarsi affrettate, ma oggi sono in vena di rischiare e quindi dico che leggendo gli ultimi due graphic novel pubblicati da Add Editore mi sono fatto l’idea che ci sia, nel nord Europa, un’affinità artistica molto forte. I due Graphic Novel sono “Baby Blue” di Bim Eriksson che ho già recensito qui: Baby Blue e “Goblin Girl” di Moa Romanova di cui parlerò ora.

Quali sono dunque le affinità che mi è sembrato di scorgere. Prima di tutto un’affinità di temi. Entrambi i graphic novel hanno per protagonisti ragazze sovraccariche d’ansia, piene di paure, terrorizzate dal confronto con il mondo esterno che, a dirla tutta, non è poi così tanto invitante. Entrambe le disegnatrici hanno calcato la mano sulle deformità fisiche, i personaggi hanno corpi enormi e teste piccole, a volte i tratti sono irriconoscibili da tanto sono deformati.

Ci sono dunque molti fili che intrecciano i destini di queste due opere del fumetto, ma ci sono anche elementi che le fanno essere diverse tra loro. Pur essendoci un humus comune, Moa Romanova tratta la storia con più dolcezza e più calore. I personaggi soffrono, ma non sono lasciati del tutto soli. La stessa protagonista ha un’amica che le dà supporto, ha una madre che le vuole bene. Basta tutto ciò per tirarsi fuori dal baratro? No, non basta, non basta l’affetto degli altri, ma serve anche che scatti la scintilla dentro di noi.

La protagonista, che per inciso si chiama Moa, vorrebbe tante cose dalla propria vita, ma prima di tutto vorrebbe un amore sincero e disinteressato perché sembra essere proprio questa la cosa più difficile da trovare al mondo. Quando incontra, su una app per appuntamenti, un personaggio famoso che sembra averla a cuore, Moa non sa quanto di sé può dare, non sa se può permettersi di agire secondo le proprie idee o se deve concedersi solo perché così funziona nel mondo che la circonda. Ma forse Moa dovrebbe prima di tutto imparare a prendersi cura di sé, visto che anche badare a un gatto diventa un compito arduo e impossibile da portare a termine. Moa deve ricostruire il mondo esterno partendo dalla ricostruzione di sé stessa.

Atmosfere bizzarre, maschere grottesche, periferie fredde e abbandonate, passaggi onirici e salti nel mondo del manga, in questo graphic novel c’è di tutto. Moa Romanova, con un tratto originale riesce a creare un mondo che sembra l’esasperazione di quanto stiamo vivendo ora, o forse ne è solo l’anticipazione.
Una lettura per amanti delle storie taglienti.

Moa Romanova è nata nel 1992 ed è un’artista, autrice e musicista svedese. Ha studiato pittura classica all’Accademia di Belle Arti di Göteborg e fumetto alla Scuola di Fumetto di Malmö. Ha esordito nel mondo del fumetto con l’autobiografico Goblin Girl ottenendo immediatamente i più grandi riscontri internazionali: dalla pubblicazione con Fantagraphics (la più importante casa editrice statunitense di fumetto d’autore) alla vittoria nel 2021 del un premio Eisner, sostanzialmente il “Premio Oscar” del fumetto mondiale.

Commenti a questo post

Articoli simili

Leave a Comment