Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Giuliano Gallini – Il secondo ritorno

Giuliano Gallini – Il secondo ritorno

by Gianluigi Bodi
Il secondo ritorno, Giuliano Gallini

Questa è la seconda recensione ospitata su queste pagine per quel che riguarda Giuliano Gallini. Il suo primo libro si intitolava “Il confine di Giulia” e mi era piaciuto molto. Era anche entrato nella lista dei possibili vincitori del premio Comisso per poi interrompere la sua corsa poco prima del traguardo. In pratica questo lo posso considerare un ritorno, anche se non “Il secondo ritorno“.

Il secondo ritorno” di Giuliano Gallini ha delle caratteristiche molto interessanti sotto più di un aspetto. Tanto per cominciare, una parte del libro, racconta una giornata nella vita di Joseph Conrad. Lo scrittore polacco  che però utilizzava l’inglese per i suoi scritti è, al momento della narrazione, in preda ad una crisi creativa. Ha scritto il suo romanzo “Il ritorno”. Un libro che si discosta dalla sua produzione passata dai tratti marinari ed esotici, quella, per inciso, che siamo abituati tutti a ricordare. Gli editori lo rifiutano, ormai Conrad è uno scrittore di genere, la gente da lui vuole l’avventura. “Il ritorno” è un romanzo psicologico, ma ha qualcosa che non funziona. E sembra che a non funzionare sia il modo in cui Conrad interpreta il pensiero delle donne, pare mancare degli strumenti adatti per interpretarlo e metterlo su carta. Per sua fortuna alcuni elementi della vita quotidiana gli vengono in aiuto. Sia da dentro casa (tra tutti la moglie Jessie e la governante Fanny). Dall’esterno, invece, prende l’intrigo di un mistero di paese. 
La parte dedicata a Conrad viene sorprendentemente intercalata da una storia del presente. Agnese è una persona di talento, una filmaker che è incappata in una crisi creativa (vedi sopra) e che ha deciso di lasciare il fidanzato Leo. Questi due elementi mettono in risalto il legame tra la storia del presente e quella del passato. La protagonista de “Il ritorno” scrive una lettera al proprio uomo in cui lo lascia, ma torna a casa pentita nella speranza che il suo lui non l’abbia letta. Agnese esce di casa per lasciarsi alle spalle la relazione con Leo, lascia un biglietto, ma poi cambia idea e spera che Leo non l’abbia letto. Quali saranno gli sviluppi?

La struttura del libro a capitoli contrapposti è molto interessante perché intreccia tra loro le due storie. Ma se ci lasciamo alle spalle il livello strutturale e andiamo ad analizzare la trama, scopriamo che anche all’interno dei singoli racconti i rimani tra di essi sono forti. Sono passati centinai di anni eppure le problematiche sono sempre le stesse. La psicologia delle persone è identica, ma soprattutto il libro è costruito in modo da rendere chiaro il legame tra l’atto creativo e la vita reale. Conrad usa la propria esperienza come inchiostro per scrivere la sua storia, Agnese attinge dalla storia di Conrad, Jessie e “Il ritorno” per scrivere la sua realtà. Questo continuo saltare da un piano all’altro rende la lettura molto piacevole e piena di spunti di riflessione. Sintetizzando, mi verrebbe da dire che il libro di Giuliano Gallini mette in risalto il concetto secondo il quale non ci può essere letteratura senza la vita di tutti i giorni, ma, andando oltre, che la vita di tutti i giorni può imparare dalle menti eccelse che ci hanno preceduto.

Dopo l’ottima prova de “Il confine di Giulia”, Giuliano Gallini continua sulla strada della buona letteratura con questo nuovo romanzo edito da Nutrimenti.

Giuliano Gallini è nato a Ferrara e vive a Padova. È dirigente di una delle maggiori aziende italiane di servizi, dove si occupa di sviluppo e marketing.

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1 comment

anna 4 Dicembre 2018 - 18:15

una buona lettura critica di questo romanzo intenso!

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