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Gabrielle Filteau-Chiba – Nella Tana

by Gianluigi Bodi
Gabrielle Filteau-Chiba

Ora che ci prepariamo ad affrontare un altro inverno, una lettura come quella di Gabrielle Filteau-Chiba fa decisamente venire i brividi. È molto facile immaginarsi la protagonista del libro alle prese con la propria sopravvivenza.

Anouk decide di fuggire da Montréal e stabilirsi in Kamouraska, una regione selvaggia del Canada in cui l’inverno sembra fagocitare tutto quello che la circonda. Un inverno che pare non finire mai e che la metterà a dura prova, un inverno che cercherà di annientarla nel corpo e nello spirito, che produrrà ferite sia metaforiche che vere e proprie e che se ne andrà lasciandole un senso di emancipazione.

Si può riassumere in poche righe “Nella tana” di Gabrielle Filteau-Chiba, la sua Anouk, esponente del femminismo rurale, decide che la vita che conduce in città ha qualcosa di corrodono, non funziona. Contro i pareri contrari degli amici e dei genitori, Anouk se ne va in una zona in cui la natura comanda su tutto. Una natura che sa essere meravigliosa e feroce allo stesso tempo. Le giornate vengono scandite dalla necessità di ravvivare il fuoco e tenere lontana la morte per ipotermia, fino a che Anouk non inizia a desiderare che dalla porta della sua baita entri un uomo. La sua è una necessità quasi carnale, primaria.

Devo dire che, come a volte mi accade, ho faticato a staccare l’autrice dal suo Io narrativo, mi è sembrata forte la vicinanza, probabilmente dovuta al fatto che avevo letto alcune note biografiche di Gabrielle Filteau-Chiba e le avevo trovate molto in linea con i pensieri e le azioni di Anouk. Un libro che diventa quindi passionale, quasi erotico in certi punti e che riesce a portare tutto su un piano di tangibilità grazie al quale sembra sia possibile trasportare su di sé ogni sensazione descritta nel libro. Sentiamo il freddo, la fame, il desiderio, il dolore, l’ansia e l’angoscia, sentiamo ogni cosa.

È interessante anche il modo in cui la scrittrice tratta la possibilità che Anouk muoia, l’accettazione di un destino che potrebbe diventare da un momento all’altro ineluttabile, un abbandono quasi totale alle regole del gioco quando le regole sono dettate da uno dei giocatori: Kamouraska

Traduzione di Federico Zaniboni, edito da Edizioni Lindau.

Gabrielle Filteau-Chiba vive in una casa alimentata dall’energia solare sulla riva del fiume Kamouraska, in Québec. Scrive, traduce e difende la bellezza naturale della sua regione adottiva. Nella tana è il suo primo romanzo.

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