Doveva essere il 2004, stavo frequentando un corso di scrittura creativa che già mi aveva fatto capire che non c’era trippa per gatti, in una libreria che ora ha chiuso. Il “Maestro” era Giulio Mozzi che un giorno ci porta un tipo che non avevamo mai visto a lezione. Il tizio risulta essere Massimiliano Nuzzolo. Ha appena pubblicato un libro con Sironi dal titolo “L’ultimo disco dei Cure” e io, che all’epoca mi sarei messo un cilicio sulla coscia a modi Silas de “Il codice Da Vinci” pur di fare due chiacchiere con uno che ce l’aveva fatta sono finito ad una sua presentazione. Ho comprato il libro, l’ho letto e mi è piaciuto. Successivamente ho scambiato qualche email con Nuzzolo che si è rivelato essere molto cordiale e dotato di una pazienza fuori dal comune nel trattare con personaggi della mia risma. Fine.

Fino a qualche giorno fa.
Nuzzolo rientra nella mia vita di lettore con il suo ultimo libro “Fratture” edito da Italic Pequod.
Se vi è capitato mai di rivedere un vecchio amico dopo un bel po’ di anni che non lo frequentavate e di aver provato una sensazione di familiarità nel rivolgervi a lui allora avete ben presente quello che ho provato io a leggere “Fratture”.
Thomas ed Elisa. Thomas che ha avuto un grave incidente che gli ha completamente cancellato la memoria. Elisa che è una ragazza problematica come tante, che come tante non riesce ad uscire da una certa spirale di autodistruzione.
E a fare da sottofondo alla storia tra i due una tappeto di musica che parte dagli amati “The Cure” ai “Joy Division” passando attraverso tutta  una serie di nomi che, lo ammetto, mi sono risultati poco conosciuti e a volte tristemente sconosciuti. L’ignoranza è un pozzo che non si colmerà mai.

“Fratture” ha a che fare con i giovani, li racconta come solo uno che li conosce bene sa fare. O forse, come solo uno che è rimasto giovane sa fare. Ho trovato dei punti di contatto con il “vecchio” “L’ultimo disco dei Cure”, soprattutto nella capacità di esplorare il disorientamento di una generazione, quel rifuggiarsi quasi ossessivamente nella musica, nei video e nei libri a voler cercare un linguaggio adatto a descrivere se stessi senza paura di essere fraintesi. Diventa ancora più significativo quindi il fatto che da questo libro siano stati tratti alcuni cortometraggi presentati alle “Giornate degli Autori Venice days della 71a mostra del cinema di Venezia” e che al momento 3 piccole compagnie stiano iniziando dei lavori teatrali sul romanzo.

Il fatto che Thomas diventi una tabula rasa ha due risvolti. Le persone si rivolgono a lui come fosse uno specchio sul quale riflettere le proprie insicurezze, come se il semplice fatto che non può ricordare lo metta nella posizione di non esercitare il potere di giudicare gli altri. L’altro risvolto riguarda Thomas stesso. L’amnesia lo fa ripartire da zero. Gli apre illimitate vie di fuga che solo la paura di osare potrebbe renderle impraticabili. La domanda importante qui è: se avessi una seconda possibilità compierei la stessa strada perché sono destinato a farlo oppure, libero da costrizioni, sarei una persona totalmente diversa e più vicina al mio vero io (qualunque cosa esso sia)?

Non svelo altri particolare sulla trama, vale la pena di leggersi il processo di allontanamento dagli ambienti familiari del Thomas pre incidente e l’attrazione costante nei confronti di Elisa. Un percorso raccontato con una scrittura fresca e scorrevole, con un occhio al ritmo e l’altro alla pulizia formale.

Nuzzolo è uno di quelle persone che probabilmente non dorme la notte. Ha numerosi impegni, ha fatto un’infinità di cose in molteplici campi, visuale, musicale, letterario e mescolanze tra questi. Per cui una qualsiasi biografia sarebbe ovviamente parziale.  In ogni caso, oltre a riportare quanto scritto su di lui dall’editore, mi permetto di consigliarvi di andare a visitare un sito con il quale Nuzzolo ha un rapporto molto stretto. sito.

Massimiliano Nuzzolo è nato a Mestre nel 1971. Ha esordito nel 2004 con il romanzo L’ultimo disco dei Cure. Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesie Tre metri sotto terra (Coniglio editore). Esperto di musica e di culture giovanili, ha curato la raccolta di racconti La musica è il mio radar (Mursia 2010);

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FRATTURE su SENZAUDIO | FRATTURE 28 Ottobre 2014 - 11:20

[…] Il “Maestro” era Giulio Mozzi che un giorno ci porta un tipo che non avevamo mai visto a lezione. Il tizio risulta essere Massimiliano Nuzzolo. Ha appena pubblicato un libro con Sironi dal titolo “L’ultimo disco dei Cure” e io, che all’epoca mi sarei messo un cilicio sulla coscia a modi Silas de “Il codice Da Vinci” pur di fare due chiacchiere con uno che ce l’aveva fatta sono finito ad una sua presentazione. Ho comprato il libro, l’ho letto e mi è piaciuto… Continua a leggere QUI […]

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