Elio in Figaro

by senzaudio

Il mio regalo di Natale appena passato è la storia rivisitata di un Barbiere, IL barbiere per eccellenza forse… un misto tra teatro e concerto, una sorpresa che qui si è quindi raddoppiata.

Dal sito degli eelst riporto l’incipit: “il legame di Elio e le Storie Tese con Gioacchino Rossini e il Barbiere di Siviglia è cosa nota e comprovata, ecco dunque che Roberto Fabbriciani, flautista dal curriculum a dir poco sontuoso cuce addosso a Elio il libero racconto Figaro il Barbiere, una proposta in versione cameristica della nota opera, con l’obiettivo dichiarato di rendere l’opera lirica accattivante e apprezzabile per il pubblico più giovane. Alla musica di Rossini, nella riduzione originale dell’epoca, si unisce dunque un narratore che, dialogando con il pubblico, racconta i momenti salienti e ne introduce i personaggi”.

Ammetto l’ignoranza, la storia la conoscevo come la maggioranza delle persone non appassionate del genere, a grandi linee. Uscito dalla sala di questo stupendo teatro Guglielmi di Massa con le idee ancora un po’ confuse, ho scoperto però di aver trovato un altro lato di Elio veramente notevole. Lo conoscevo come cantante, come compositore, come giudice ma non sapevo facesse anche teatro con questa semplicità e naturalezza.

Il copione è semplicissimo, un barbiere moderno (Elio), racconta nel 2014 ai suoi due clienti del giorno Roberto Fabbriciani (flauto) e Fabio Battistelli (clarinetto), uno ricco e quindi intelligente e uno povero e quindi stupido, la storia del suo idolo indiscusso: Figaro, ideale punto di riferimento di una categoria che nel passato è stata molto più che un tagliacapelli. La rivisitazione veloce e moderna dell’opera di Rossini diverte tutto il pubblico in sala che apprezza sia la parte teatrale che la parte musicale, coordinata splendidamente da Massimiliano Damerini al pianoforte.

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Luoghi comuni moderni e passati si intrecciano nella storia del conte d’Almaviva, uomo spagnolo ricco e potente, che si innamora di Rosina, una giovane orfana sivigliana, di cui il tutore Bartolo è innamorato e deciso a sposare. Per evitare sorprese il tutore tiene Rosina segregata in casa proibendole ogni contatto con l’esterno. Il conte d’Almaviva per vederla e parlarle va in incognito a Siviglia sotto il nome di Lindoro. Figaro, barbiere di Siviglia, lo riconosce e deciso ad aiutarlo escogita con lui alcuni stratagemmi per far sì che il conte riesca a comunicare con l’amata attraverso dei biglietti. Bartolo, intanto, gelosissimo, decide di sposare Rosina e per screditare l’avversario lo calunnia. Figaro interviene e con i suoi maneggi perchè il tutore Bortolo non l’abbia vinta.

Il teatro tiene circa 400/450 per cui essere tutti a stretto contatto e a ridosso del palco ha reso ancora più emozionante l’esperienza. Di sicuro l’apice è stato raggiunto all’ingresso di Figaro con la parte che gli Eelst avevano già cantato in versione rock a Sanremo nel 2008 stupendo il pubblico in sala e a casa. Sontuoso è la parola giusta per descrivere l’interpretazione. Interpretazione che nasce come opportunità per far conoscere a chi, non appassionato proprio a questo genere, un opera a cui Elio si dice affezionatissimo. La presenza di un sacco di disciplinatissimi bambini in sala per tutte e 2 le ore scarse dell’evento è di sicuro una croce al merito.

Sempre attento ai concerti mi ero perso questa opportunità ed è un peccato che queste cose vengano pubblicizzate troppo poco. Per cui un ringraziamento a chi ha pensato per me questo regalo è quanto meno doveroso. Fatevi consigliare questo tipo di evento se passerà nella vostra città.

Rimane sempre il dubbio che questo gruppo di artisti (anche se qui c’è solo il “capobanda”) abbia ricevuto meno di quello che ha dato e sta dando al panorama e alla crescita del panorama di questo paese. Oltre che diffondere il loro verbo purtroppo si può fare poco… se non cantare…

Lallalalera lallallllaaaaa… 🙂

@emilianopicco

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