Cocteau Twins

by senzaudio

Blue Bell Knoll

Blue Bell Knoll

Io i Cocteau Twins li conosco da sempre. Io i Cocteau Twins li ascoltavo ancora prima che facesse fico.
Potrei iniziare così. Ma mentirei.
Pur avendo l’impressione che i Cocteau Twins facciano parte della mia vita da sempre devo ammettere che non è così. Devo però fare uno sforzo di memoria per ricordare di preciso quando li ho ascoltati per la prima volta.
Era il 1998, un’epoca o due fa. Uscivano i Garbage con Version 2.0 (a proposito: io amo Shirley Manson, se la conoscete vi prego di dirglielo) e tra i tanti album usciva Mezzanine dei Massive Attack. Il singolo di traino “Teardrops” era accompagnato da un video geniale in cui a cantare la canzone era un feto. Se non avete presente di che video sto parlando non meritereste la mia attenzione, ma se ve lo andate a vedere e fate ammenda si ritorna amici come prima.
Canzone ipnotica. Ritmo cardiaco. E poi una voce soave, cristallina.
Elizabeth Fraser. A me sconosciuta.
In quel periodo passavo i miei pomeriggi in un negozio di dischi che non c’è più. A parlare con il proprietario che chissà che fa ora. Fu lui a dirmi che Elizabeth non era sconosciuta come avevo ipotizzato
Trattavasi nientepopodimeno che la voce dei Cocteau Twins. Sto par de ciufoli penso. E chi diavolo sono sti Cocteau Twins. Allora lui che evidentemente sapeva leggere la faccia delle persone e sapeva vendere mi tira fuori Blue bell knoll. All’epoca della chiacchierata che vi ho riportato, il suddetto album aveva già la bellezza di 10 anni, e i Cocteau Twins erano già cosa morta, musicalmente parlando. Comprai il CD, me lo portai a casa e lo appoggiai sul comodino, giusto vicino allo stereo. Poi presi a studiare per un esame.Già, siamo in pieno tumultuoso periodo universitario.
La sera, quasi per caso, buttai l’occhio sulla pila di CD accatastata in precario equilibrio e rividi Blue Bell Knoll. Era giunto il momento di ascoltarlo. Arrivato a Carolin’s finger decisi che il mondo era un posto abitato da persone ignobili perché nessuno mi aveva mai parlato prima dei Cocteau Twins. Inoltre decisi che se gli angeli avevano una voce questa voce doveva assolutamente essere quella di Elizabeth Fraser. Da lì al comprare piano piano tutta la discografia il passo è breve. E pure ora che sto scrivendo questo pezzo come sottofondo sto ascoltando Garlands, tratto dalla BBC session CD1. Vedete, i grandi amori resistono al tempo e i Cocteau Twins sono un rifugio sicuro.
La Fraser utilizza la voce come fosse uno strumento musicale al pari di una chitarra o un pianoforte. Fonde le sue corde vocali con la melodia prodotta dagli strumenti al punto che molto spesso diventano indistinguibili e, per me, è a volte molto difficile capire se sta eseguendo dei gorgheggi senza senso (almeno non un senso compiuto) o se sta cantando un preciso testo.
Allora,parliamoci chiaro, può essere che non vi abbiano mai parlato dei Cocteau Twins e quindi direi che non è colpa vostra, può essere pure che abbiate sentito una loro canzone usata qualche anno fa per una pubblicità di un automobile e che magari, pur avendola trovata interessante, non abbiate approfondito la cosa e in questo caso un po’ di colpa ce l’avete, magari siete solo pigri, ma non può essere che dopo averli ascoltati vi abbiano lasciati indifferenti. I Cocteau Twins si devono amare o si devono odiare. Non posso concepire vie di mezzo. Se ora amate il Dream Pop lo dovete grazie a loro che hanno spianato la strada. Se vi piacciono le melodie psichedeliche allora è a loro che dovete, per forza di cose, rivolgere la vostra attenzione.
Il mondo onirico che viene creato dalla tessitura sonora dei Cocteau Twins merita di essere visitato e posso presumere, che una volta entrati dentro quelle tenebre musicali, difficilmente ne uscire fuori.

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