10 cose da Milano, ancora. Il bis

by senzaudio

Milano è un posto strano. Sembra tante cose e poi in realtà può essere tutto l’opposto. Chi ci viene in gita o ci passa barcamenandosi tra una Firenze, Roma o Venezia lo fa soprattutto perché gli hanno detto che a Milano c’è la Bella Vita e lo shopping bene bene. Però, lasciando perdere mostri sacri come Parigi, Londra o Barcellona, è una città meno appariscente ma altrettanto tonica. A parziale integrazione di quanto scritto da Davide QUI voglio dare anche io i miei consigli per gli acquisti:

1) il quadrilatero d’oro: non potete non fare un giro tra Montenapoleone e via Spiga, dove anche i cani hanno i collari d’oro e corpulenti ma bellissimi ragazzi e elegantissime donne vi aiuteranno a spendere e spandere tutti i vostri milioni in capi d’alt(r)a moda. Occhi a terra però, le cacche dei cani di qui sopra sporcano e puzzano come quelle di tutti gli altri esseri umani.

2) Milano è una città timida: le sue corti interne rendono forse più di quello che si vede all’esterno. Un esempio? Villa Invernizzi e i suoi bellissimi Fenicotteri Rosa. Provateci, nonostante i lavori in corso da 2 anni non si può mancare.

3) Il mare più vicino a Milano? La Liguria? Errore. Milano ha la sua riviera, l’idroscalo, che grazie ai suoi svariati locali in certi momenti dell’anno garantisce le stesse performance di Rimini e Riccione, ma niente Piada, al massimo un buon Kebap e via andare.

4) Milano come il quadro futurista “La città che sale”: fate un giro in zona Garibaldi / Corso Como e vi accorgerete che il pittore futurista Busoni ci ha visto lungo. Il cavallo inutilmente trattenuto dagli uomini attaccati alle sue briglie, simbolo dell’idea del progresso industriale con la sua inarrestabile avanzata, trova in queste vie, rivoltate completamente per Expo 2015, la sua massima espressione.

5) Musica e Sport in Milano riescono ancora a dire la loro. Il palazzetto di Assago e le varie location estive offrono al pubblico un sacco di date di artisti a prezzi ancora tutto sommato accessibili. Il tutto garantito da un’ampia disponibiltà di biglietti soprattutto sugli artisti ancora non completamente consacrati. Fa niente che questo benefit è garantito dalla poca cultura musicale italiana. Cultura che sul lato sportivo, calcistico, del basket, hockey, etc, riesce ancora a garantire un discreto livello di attrativa. Un match alla Scala del calcio ve lo consigliamo nonostante il poco vigore delle milanesi in questo periodo.

6) L’arte Milanese. Non è di sicuro competitiva con il resto d’Italia ma ha alcune perle di saggezza e di qualità. Il cenacolo, l’interno gotico del Duomo, i musei minori, tra cui ad esempio il Poldi Pezzoli, che sono meno monstre degli altri ma necessitano di una visita. Evitiamo di commentare che poi la linea dei prezzi è da prima fascia e senza modestia.

7) Un giro sulla linea 1 del Tram. Vi sembrerà quasi di essere a San Francisco ma con le carrozze più rovinate. E soprattutto farete il giro della Milano che ha sempre contato:  questa storica linea serviva infatti il centro della città dalla sua nascita; anche i più benestanti si servivano dell’Uno per andare alla Scala o seguire le funzioni religiose in  Duomo.

8) Uno sguardo monumentale sul cimitero. Si perché girovagare tra questi poco allegri sepolcri non sarà il massimo del romanticume ma ci sono opere e costruzioni che altrove sarebbero attrazioni da Lonely Planet. Astenersi girovaghi e notturni.

9) L’happy hour ve lo consiglio, ma dall’alto. Ci sono un sacco di locali che garantiscono l’aperitivo in quota e permettono di gustarsi tra uno sbagliato e l’altro una vista di Milano da lassù. Provateci.

10) ”Last but not least” il cibo. Anche Milano ha le sue prelibatezze, dalla cotoletta alla cassoeula per finire al risotto con lo Zafferano. Provateli tutti ma un salto da Luini in pausa pranzo fatevelo. Mille panzerotti e derivati. Che non hanno niente di Milano ma sono un’istituzione, dal 1888. Una chicca di meridione insomma, giusto per farvi capire che il Meneghino in fondo in fondo è meno vip del previsto. E poi… Chi siete voi per sfuggirgli?

@emilianopicco
in collaboration with @DNFrancesca

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