Quello di Rosa Mogliasso è, prima di tutto, un libro intelligente. Uno di quei libri che ti pone davanti ad un quesito e ti costringe a chiederti cosa faresti tu se fossi nella medesima posizione.
“Bella era bella, morta era morta” parte da qui, dal corpo di una donna ben vestita ritrovato in un’area di scarso passaggio. Un’area che sembra essere abitata da alcuni personaggi totalmente opposti tra di loro. Un mezzo santone newage che ha una relazione complessa con il suo uomo (leggasi l’uomo è in galera), una commessa avvenente di un negozio d’alto rango che vede la propria vita sentimentale (ma soprattutto sociale) sgretolarsi, una coppia di ragazzini che tra un palpeggiamento e una canna si allontanano sempre di più e un uomo mentalmente instabile che urla e non viene ascoltato e che crede di sapere chi sia la donna distesa, priva di vita, sul prato.
Le storie di questi elementi si intrecciano attorno a questo cadavere che, al contrario di ciò che si ci può aspettare, non viene smosso da dove sta. Per un motivo o per l’altro nessuna delle persone con cui il corpo viene a contatto denuncia alle autorità la presenza del cadavere.
E’ sul perché di questo comportamento che Rosa Mogliasso costruisce questo romanzo a più voci. Voi cosa faresteste se foste al posto di uno di loro? E soprattutto, perché decidiamo di non agire, perché fuggiamo da un’opera di pura compassione?
Io la mia idea me la sono fatta, ma non riguardando il libro la terrò per me.
Quello che posso dire è che il libro di Rosa Mogliasso si legge in un soffio e ti rimane addosso per un bel po’. Perché nonostante tutti i personaggi abbiano qualcosa che li fa sembrare lontani da noi, in realtà sono solo declinazioni diverse di quella cosa che ci ostiniamo a chiamare essere umano.
La carica con la quale NNeditore ha travolto le librerie mi ha lasciato sorpreso. A Torino, al Salone, gliel’ho dovuto dire al signor Ibba che da una casa editrice appena nata non mi aspettavo tanta energia. Un’energia che sembra nascondere delle idee ben chiare, un programma di conquista ben articolato e una serie di libri che non lasciano mai (almeno per quei 4 che ho letto) indifferenti.
Rosa Mogliasso è nata a Susa e vive a Torino. Laureata in storia e critica del cinema, da alcuni anni si dedica al teatro delle ombre e alla scrittura. Tra i suoi romanzi, tutti pubblicati da Salani, L’assassino qualcosa lascia (Premio Selezione Bancarella 2010), La felicità è un muscolo volontario, L’amore si nutre d’amore, Chi bacia e chi viene baciato. Nel 2015 è tra le autrici dell’antologia noir Il cuore nero delle donne (Guanda).
14 comments
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[…] che escono da NNeditore piaciono, non posso parlare di quello che non ho letto, ma di quello che ho letto sì. In particolar modo, quello che viene pubblicato nella collana ViceVersa, coordinata da Gian […]