Régis de Sá Moreira – Come in un film

by Gianluigi Bodi
Régis de Sá Moreira, Come in un film, NNeditore, romanzo,

LUI: Cosa c’è di più banale della classica storia d’amore lui e lei? Lui e lei che si incontrano, lui e lei che si fanno trasportare dalla passione, lui e lei che avanzano tra alti e bassi, si danno fastidio, si mancano, si tradiscono, si lasciano, si riprendono… Cosa c’è di più banale di questo?

LEI: Però…

IL VICINO DI CASA CHE APRE LA FINESTRA E LO VEDE CAZZEGGIARE AL COMPUTER: C’è un però, vero? Ci deve essere un però.

IL POSTINO: C’è! Oh, e c’è anche un pacco per lei, mi sa che è un libro, son sempre libri.

IL TESTIMONE DI GEOVA: Eccolo…

LUI: Però conta anche come le racconti le cose, come le butti sulla pagina. Lo spunto iniziale può essere banale, frusto, liso, scorticato e spolpato fino all’osso dalla letteratura mondiale. Ci può scrivere sopra un teenager in crisi amorosa, un vecchio alle prese con i ricordi del passato o tu.

UNA RAGAZZA CHE FA JOGGING E PARE NON ESSERE CONVINTA: Però…

LEI: Arrivati a casa scarichiamo la spesa, la mettiamo via.
LUI: Beviamo vino, cuciniamo.
LEI: E ceniamo davanti alla TV.
LA PORTINAIA: Buffo guardare esattamente la stessa cosa quando non si è assieme.
ROMEO: Ai tempi era la luna…
GIULIETTA: Non ero morta, cretino!

Régis de Sá Moreira costruisce qualcosa che non avevo ancora mai letto. Parte dal classico rapporto lui e lei, parte dall’elettricità del primo incontro per arrivare alla pace e all’equilibrio. La strada è dura, tortuosa e in salita, ma c’è. Magari non la trovate su Google Maps, ma c’è. E nel affrontare questa storia Régis de Sá Moreira la confeziona come se fosse un film. “Come in un film” è sia lo stile con il quale la storia è stata scritta, sia ciò che i due protagonisti principali pensano della propria storia d’amore. Una semplice storia d’amore.
Tutti pensiamo che la nostra storia d’amore sia speciale rispetto a quella degli altri ed invece potremmo trovarci semplicemente davanti ad un monumento alla banalità. Régis de Sá Moreira punta su questo per dare una propria spiegazione degli eventi, sottolinea il carattere di normalità con una costruzione che è un colpo di genio e di creatività. Tutto il libro viene raccontato in prima persona, ma le prime persone cambiano riga dopo riga e a vederlo scritto sembra di trovarsi davanti un copione di un film, per l’appunto. Non manca nulla, c’è anche il sogno in cui mentre lo leggiamo ci ritroviamo a ripetere “non può finire così, non può finire così”. Poi suona la sveglia.

Tra mitragliate ininterrotte di riferimenti alla cultura pop che vanno da Harry Potter a Matrix, da Rihanna a Eminem e che per strada raccolgono anche le citazioni dei passanti, dei cartelloni pubblicitari, degli impiegati del supermercato, della Regina Elisabetta, di Matt Damon, Proust, Racine, gli spermatozoi, gli ovuli, il Tempo, lo Spazio, il riflesso nello specchio, dentro a tutto questo noi iniziamo a pensare che forse, tra tutte quelle comparse che hanno la loro opinione da dire a tutti i costi, ci siamo anche noi.

LUI: Siamo indecisi tra il bagno e la cucina, ma in cucina nessuno dei due ha voglia di riordinare il casino che abbiamo lasciato.
LEI: Il bagno non è grande ma in due ci si sta.
L’UOMO INVISIBILE: In tre.
LUI: Che coincidenza, è proprio un vertice a due.
LEI: Un vertice segreto?
LUI: Diciamo così.
L’UOMO INVISIBILE: Ih ih…

In un flusso ininterrotto di racconto in prima persona, flashback, flashforward interventi divini, interventi fantastici e chi più ne ha più ne metta, l’autore porta avanti con estrema brillantezza la storia di queste persone comuni che si amano, si abbandonano, si riprendono e non possono sapere quale sia la ricetta perfetta per tenersi incollati l’un l’altra.
Régis de Sá Moreira racconta una storia che, con il pretesto di essere raccontata come in un film e di essere vissuta dai protagonisti come in un film in realtà fa un un ulteriore passo in avanti e ci mostra cosa sia una vera storia d’amore. Ed è forse qui che cade ogni banalità. Con un linguaggio e uno stile originale ci racconta che tutte le storie d’amore si assomigliano, ma nessuna è uguale ad un’altra.

C’è molta ironia e molto sarcasmo, si ride e si fa il tifo, poi ci si ricorda delle proprie storie d’amore e allora un po’ si soffre, perché in effetti, a ripensarci, a ritornare indietro con la memoria, sbirciando tra foto piene di sorrisi, poster appesi al muro, cassettine con compilation ormai inascoltabili, pezzi di collanine, cartoline mandate quando si stava lontani, scritte sul diario, poesie che a chiamarle poesie Bukowski resuscita e si sbronza di nuovo, in effetti, in mezzo a tutto quel marasma c’è anche la tua storia d’amore, quella che non è andata come doveva e che forse, con una piccola mano da parte di un bravo sceneggiatore poteva andare meglio. Poteva andare come in un film.

Ed ecco qui, il momento giusto, nei titoli di coda, quella cosa che leggi alla fine mentre gli altri sono già usciti dal cinema. Li vedi scorrere sullo schermo. NNeditore per aver pubblicato il libro in Italia. Daniela Almansi per essersi fatta un mazzo tanto a tradurre questo libro pieno di giochi di parole e battute fulminanti. Un lavoro assurdo fatto davvero molto bene.

Che dite? Aspettiamo il sequel?

Régis de Sá Moreira è nato nel 1973 in Francia da padre brasiliano e madre francese. Oggi vive a Parigi. Vincitore del premio Le Livre Élu con il suo romanzo d’esordio, Pas de temps à perdre, è autore di sei romanzi, tradotti in diverse lingue e adattati per il cinema e per il teatro. In Italia sono usciti Il libraio e Marito è moglie (Aìsara).

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