Home RubricheLenti a contatto Il razzismo, la banana e l’ipocrisia mondiale

Il razzismo, la banana e l’ipocrisia mondiale

by senzaudio

Bene, il gesto di Dani Alves che mangia una banana lanciata dagli spalti dello stadio “Madrigal” durante Villarreal-Barcellona è di un’intelligenza fuori dal comune. Un episodio di razzismo zittito con nonchalance (non voglio parlare della presunta trovata pubblicitaria), che ha messo, però, in moto la macchina dei selfie contro una “concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la ‘purezza’ e il predominio della ‘razza superiore”. Da Martin Luther King a Nelson Mandela, i più grandi personaggi della storia mondiale (e non solo) si sono battuti per debellare una piaga mai estinta. Il gesto di autoscattare una foto con una banana, che da lì a poco sarà mangiata, è divenuto, come ormai avviene nel nuovo millennio, un pretesto per lanciare una “moda” del momento. Da circa due settimane il web è invaso da foto quasi uguali, che hanno come minimo comun denominatore il frutto dal colore giallo.

Anche i vip posano con il frutto divenuto anti-razzista

Anche i vip posano con il frutto divenuto anti-razzista

 

Dai bambini, agli adulti, passando per gli anziani e i “vip” del globo, tutti “posano” per dire no al razzismo. E’ strano, tuttavia, come l’anziana donna che detesta gli stranieri del nostro Paese, possa fotografare l’amica del cuore o il suo viso con il già citato prodotto, tra le altre cose, ricco di potassio. E allora perché tutto questo? Semplice, anche una piega sociale molto grave viene “sfruttata” per avere più “mi piace” su Facebook, una manciata di “preferiti” su Twitter e così via. La popolazione mondiale è ormai in mano ai social network, dunque è normale affrontare dei grattacapi con uno spirito che negli anni scorsi, certamente, non esisteva nella mente di ogni singolo cittadino. L’altra verità è rappresentata da un ormai dilagante falso buonismo in giro per le strade, nei bar, negli uffici, nei luoghi di lavoro, che si mescola con l’ipocrisia. Dunque, smettiamola con delle foto che ormai hanno stancato e combattiamo in maniera unita il fenomeno razziale con azioni efficaci.

@MatBrancati

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