Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Quando l’inciviltà colpisce i giovani

Quando l’inciviltà colpisce i giovani

by senzaudio

L’educazione, questa sconosciuta. Su un campo di calcio, ancora meno. Gli idoli di adesso si fanno notare per le parolacce ai giornalisti (Ibrahimovic), e per i fuochi d’artificio accesi in casa (Balotelli). Il calcio come educazione per i più giovani, che prendono come modelli comportamentali i campioni per cui fanno il tifo. Solo che se prima li si ammirava per i gesti tecnici in campo, adesso vengono emulati anche negli atteggiamenti negativi.

Ho letto tanto, e troppo, sulla finale della Coppa Italia Primavera. Napoli e Juventus, un duello che richiamerebbe folle oceaniche anche se si giocasse a curling. Motivi “storici”, “civili” ed “economici”, chi più ne ha più ne metta. Ma queste cose non mi interessano proprio, sono argomenti che lasciano il tempo che trovano. Ero al San Paolo per la partita, per lavoro quest’anno ho seguito l’intero cammino della Primavera del Napoli: tanti bravi ragazzi, chi più forte e chi meno, guidati da un “padre comune” come Saurini. Li ho visti crescere e son cresciuto anche io assieme a loro (essendo di pochi anni più grande), ma la finale di Coppa Italia mi ha fatto ricredere sull’intero movimento. Ok, si gioca tra Juventus Stadium e San Paolo, non gli ultimi stadi della classe con tutte le pressioni che ne conseguono.

Ambiente che vai, gentaglia che trovi: e allora a Torino via di cori razzisti sulla meridionalità degli azzurri, con Gennaro Tutino che segna e si porta le mani dietro alle orecchie anche perché in questo modo si carica ancora di più. Logicamente, purtroppo, le stesse scene si ripropongono a Napoli: Padovan segna il rigore del vantaggio e corre sotto la tribuna facendo lo stesso gesto di Tutino suscitando l’ira del suo allenatore, Mattiello porta avanti la Juventus e Gerbaudo preferisce, invece di festeggiare, gesticolare volgarmente verso il settore dei Distinti, popolato quella sera da ragazzini delle elementari e dalle scuole calcio.

Tre episodi che, non ho alcun problema a dirlo, mi hanno fatto schifo. Volete emulare Marek Hamsik perché ha la cresta? Bene, fatevela. Volete emulare Zanetti e la sua sportività? Bene, fatelo. Ma perché emulare il peggio del calcio, gli esempi negativi? Ma che esempio date ad una società, quella italiana, che nel calcio si rifugia dai problemi e si ritrova tutta questa inciviltà? La mamma dei cretini è sempre incinta, ma qua pare che vada avanti a parti multigemellari visto che, leggendo ogni tanto tra giornali e web, episodi del genere succedono sempre con maggior frequenza.

Solo che vederli fare da ragazzi di 18-20 anni mi ha fatto male, purtroppo.

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