Matteo Gemmi non esiste. E’ un personaggio di finzione, vive in un libro, dunque non esiste come posso esistere io o voi. Non serve nemmeno andare a leggere la classica frase che si mette all’inizio dei libri per pararsi il culo da cause varie e avvocati arrembanti. Matteo Gemmi è nella testa di Gianni Agostinelli.
Eppure io Matteo Gemmi so chi è, so dove abita. Lo conosco.
E poco importa che il suo nome non sia quello. Sono convinto che Agostinelli ha dovuto cambiarlo per i suddetti motivi legali.
L’altezza, l’occhio semispento, la stazza, il vivere con la madre, il girare a vuoto osservando le persone. Io una persona così la vedo tutte le mattine mentre vado al lavoro. L’avevo sempre considerato un tipo un po’ strano. Ora, dopo aver letto il libro, l’ho rivisto questa mattina e quando mi ha guardato negli occhi (come fa tutti i giorni) ho avuto paura. Non mi aveva fatto mai paura.
Adesso so cosa può essere in grado di fare, ecco perché il mio Matteo Gemmi ha cambiato la sua posizione nel mio mondo passando da macchietta a personaggio potenzialmente pericoloso.
“Perché non sono un sasso” l’ho vissuto come una sorta di monologo. I pensieri incasinati di una persona che non riesce a far parte del gruppo e che passa dalla voglia di essere incluso in quel gruppo all’astio nei suoi confronti. Matteo Gemmi è una persona che non faticheremmo a definire “non normale”, ma questa sua non normalità si riassume con un’incapacità di ripercorrere le stesse dinamiche di tutti gli altri. La casa, il mutuo, la famiglia, la macchina da lavare il fine settimana, i cortei di protesta etc.
Quindi, mentre leggi, ti capita un fenomeno strando, una sorta di simpatia/repulsione nei confronti di Matteo. Un altalena di commenti, spesso ad alta voce, in cui da una parte ti schieri al fianco del paladino dell’anticonformismo, dall’altra non ti fai scrupolo a definirlo un povero disadattato.
Finché non ti rendi conto che Matteo è anche un po’ parte di te. C’è in tutte le volte che hai visto un bastone per i selfie e ti è venuta voglia di ficcarlo in qualche cavità corporale di chi lo stava usando, c’è in tutte le volte che hai visto qualcuno è ti è sembrato impossibile che quella persona meritasse la felicità che sembrava ostentare. C’è perché Matteo è una parte molto estrema del tuo modo di vedere il mondo. Quella parte che coglie il lento degrado dei costumi, dei rapporti, dei valori, di tutto quello che chiamiamo realtà. Solo che fa molto più comodo voltarsi dall’altra parte e dire che Matteo è pazzo.
“Perché non sono un sasso” non può lasciarvi indifferenti. Odierete o amerete il flusso di pensieri di Matteo, i suoi quaderni da quarta elementare, il rapporto conflittuale con il vecchio Alunni e con il lavoro. Agostinelli fa quello che dovrebbero fare un po’ tutti gli autori, vi consegna un personaggio che inizierete a vedere un po’ ovunque, anche in voi stessi.
“Perché non sono un sasso” di Gianni Agostinelli è passata attraverso la finale della XXVII edizione del premio Calvino e io tendo a fidarmi del Calvino perché fino ad ora, tutte le letture che sono passate di lì mi sono sembrate originali e di qualità. Il libro di Agostinelli non fa eccezione.
Sono quindi stati bravi i tipi della Del Vecchio a credere in questo autore italiano esordiente che ha confezionato un libro assolutamente non banale in cui il lettore si trova costretto ad entrare ed uscire dal flusso di pensieri del protagonista per dare un senso alla propria esperienza di vita.
Gianni Agostinelli, giornalista, è nato nel 1978 a Panicale, in provincia di Perugia, dove ha lavorato come libraio per diversi anni. Ha scritto racconti per alcune riviste che sono diventati un ebook per «Zibaldoni e altre meraviglie». Nel 2014 con Perché non sono un sasso è stato finalista alla XXVII edizione del PREMIO CALVINO. Ha pubblicato racconti su «Nazione Indiana», «Atti impuri» e «Nuova Prosa», ed è presente su «Granta Italia». Collabora con Doppiozero e «Zibaldoni e altre meraviglie». Perché non sono un sasso è il suo primo romanzo.
15 comments
Del Vecchio Editore pubblica “Perché non sono un sasso” di Gianni Agostinelli finalista al XXVII Premio Italo… http://t.co/AXSTsprNBQ
Certi libri li leggi tutto d’un fiato @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
RT @Senzaudio: Certi libri li leggi tutto d’un fiato @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
RT @Senzaudio: Certi libri li leggi tutto d’un fiato @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
RT @Senzaudio: Certi libri li leggi tutto d’un fiato @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
I libri che passano attraverso il Premio Calvino sono una garanzia. @premiocalvino @gia_ago @delvecchioed http://t.co/eUFhEvmahc
RT @Senzaudio: I libri che passano attraverso il Premio Calvino sono una garanzia. @premiocalvino @gia_ago @delvecchioed http://t.co/eUFhEv…
Leggete esordiente, leggete italiano. E in ogni caso, leggete. @premiocalvino @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
RT @Senzaudio: I libri che passano attraverso il Premio Calvino sono una garanzia. @premiocalvino @gia_ago @delvecchioed http://t.co/eUFhEv…
RT @Senzaudio: Certi libri li leggi tutto d’un fiato @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t.co/eUFhEvmahc
RT @ultimabooks: “Matteo Gemmi non esiste(…)Eppure so chi è, so dove abita. Lo conosco” http://t.co/697MbYJDmi L’ebook @DelVecchioEd http…
RT @Senzaudio: Leggete esordiente, leggete italiano. E in ogni caso, leggete. @premiocalvino @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t…
RT @Senzaudio: Leggete esordiente, leggete italiano. E in ogni caso, leggete. @premiocalvino @delvecchioed @gia_ago @gianluigibodi http://t…
Perché non sono un sasso – Gianni Agostinelli – Senzaudio http://t.co/qnfNdWdy9k
[…] Scrivono del romanzo […]