Home Inchiostro - Recensioni di libri indipendenti e non. Murmur. Fiaba per bambini pelosi – Leonor Fini

Paratesto:
E naufragar m’è dolce in questo mare. Leopardi G.

Testo:
Ok, si tratta di una fiaba e, lo sappiamo, nelle fiabe c’è una parte di elemento fantastico che si distacca dalla realtà, una parte che serve a far sognare, a mettere in relazione quello che i nostri sensi conoscono con quello che invece viene dettato dalla fantasia. In “Murmur. Fiaba per bambini pelosi” credo che l’unica parte agganciata alla realtà sia il fatto che si nomina il pelo e che i personaggi sono vagamente imparentati con i felini. Basta. Se partite da questo trampolino non potrete che spiccare salti nel mondo dell’irrazionale, dell’illogico, del fantastico.
“Suspension of disbelief” si raccomanda, ma in questo caso si deve andare oltre, si deve lasciare che Leonor Fini ti accompagni per mano verso un vortice sprofondante che assomiglia molto a come immagino io il perdere la ragione.
Se leggerete le note biografiche di Leonor Fini vi renderete conto che, oltre ad aver fatto fortuna all’esterno nonostante abbi vissuto in Italia (e di questo non si meraviglia nessuno), per scrivere “Murmur” ha utilizzato sapientemente tutta la sua esperienza nei campi che l’hanno vista primeggiare. Per dare vita ad un mondo così vivido in cui esistono bambini pelosi, Fate Streghe, torte di zampe di grillo e altre trovate geniali, Leonor Fini ha attinto dalla sua esperienza di pittrice, scenografa e presumo, costumista, riuscendo a costruire un mondo governato da leggi proprie, coerente nella sua incoerenza (per noi) e in grado di rimanere in piedi da solo. La sua è una costruzione che mi ricorda la “Sagrada Familia” per la genialità delle forme e la continua scoperta di nuovi particolari nascosti ad un primo sguardo. Una costruzione che vive di equilibrio e delicatezza e che ogni alito di vento minaccia.

Coordinate:

Questa è l’uscita numero 15 della collana di letteratura latino americana di Arcoiris Edizioni che prende il nome de “Gli eccentrici“. Di queste quindici uscite credo di averne lette e recensite una buona metà e tutte le volte ho tenuto uno spazio per nominare e fare i complimenti a tutti i componenti del gruppo. A rileggere le passate recensioni ne esce fuori un ritratto che supera leggermente “l’attestato di stima” e si dirige speditamente verso l’adorazione. Quindi, questa volta non farò nomi, mi limito a dire che se siete amanti della letteratura latino americana dovete assolutamente tenere d’occhio gli eccentrici perché oltre a quello che hanno già pubblicato, sono in arrivo un paio di titoli niente male.

Leonor Fini (1907 – 1996) è stata un’artista completa e poliedrica. Pittrice, scenografa, costumista, illustratrice, designer, scrittrice: la sua prolifica carriera si è sviluppata lungo tutto il Novecento. Nata a Buenos Aires, cresciuta a Trieste, si è affermata nel mondo dell’arte a Parigi, a partire dai  primi anni Trenta. Vicina ai surrealisti, ha inventato un universo creativo personale, dai tratti fantastici. Personaggio molto amato a livello internazionale, in Italia la sua opera è ora oggetto di riscoperta e di studio: questo libro permette di conoscerla nell’insolita veste di narratrice.

Tradurre questo libro non deve essere stato per nulla facile. Ci si perde continuamente nei meandri di un mondo visionario, assurdo, popolato di personaggi estremamente particolari e governato da una logica a noi completamente sconosciuta. E’ per questo che faccio i miei complimenti a Corrado Premuda per la traduzione di “Murmur” e anche per essere il curatore del volume. Scoprirete, leggendo l’ultimo paragrafo di questa recensione, che Premuda è probabilmente uno dei più grandi conoscitori dell’opera di Leonor Fini, come testimonia il saggio conclusivo al libro.

Alcune notizie del traduttore/curatore di “Murmur. Fiaba per bambini pelosi.”
Corrado Premuda, scrittore e giornalista, è autore di racconti e romanzi, pubblicati in Italia e all’estero, di testi per il teatro e la radio, di saggi e cataloghi d’arte. Da anni si occupa di Leonor Fini con articoli, conferenze, ricerche e una biografia ancora inedita, Leonor Fini. Da Trieste in poi. Ha collaborato con Giampaolo Penco al film documentario Mais où est Leonor? recentemente acquisito dalla videoteca del Centre Pompidou di Parigi, e ha scritto il testo teatrale Guardiana dei sogni. Variazioni su Leonor Fini per il regista Alessandro Marinuzzi.

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