Home Inchiostro Fresco - Recensioni di libri letti da Gianluigi Bodi Marta Zura-Puntaroni – Grande era onirica

Marta Zura-Puntaroni – Grande era onirica

by Gianluigi Bodi
Marta Zura-Puntaroni, Minimum Fax, Grande Era onirica,

Prima di aprire il libro mi sono perso nella copertina. Ho passato lunghi minuti a fissarla, ad osservare le forme dell’essere umano, ed enumerare muscoli che non ho mai avuto. Mi sono chiesto, come faccio sempre, se ciò che c’è tra le pagine, ciò che nasce dal contrasto tra il nero dell’inchiostro e il bianco del vuoto è una  rappresentazione plausibile di ciò che ci viene mostrato.
Sì.

Nel caso di “Grande era onirica” di Marta Zura-Puntaroni posso dire di sì. Posso dire che entrare dalla copertina fornisce una possibile interpretazione al suo libro. Io vorrei parlarvi di questa mia interpretazione consapevole che in un libro come questo le interpretazioni sono paurosamente vicine ai lati oscuri che ci portiamo dentro.

La narratrice, Marta, vive tra una dipendenza e l’altra, si appoggia agli aiuti psicologici, Freudiani, fricchettoni, hippy da comunità e gruppo di sostegno. Parla dei suoi amori senza mai nominarli davvero, come se non li avesse conosciuti abbastanza. Forse nel processo terribile che porta alla conoscenza di noi stessi, un processo impossibile da portare a termine, forse perdiamo qualcosa. Dimentichiamo qualcosa degli altri.

Marta cova un misto di rabbia e ansia, ha dei momenti in cui la mancanza di controllo la rende inerme.
Le grandi ere oniriche sono scandite dalle dipendenze. Alcol, tabacco, psicofarmaci, etc. Quasi che Marta stesse cercando una chiave di lettura della realtà attraverso il sogno.
Marta è avvolta dal buio. Lo porta con sé. Un buio che impedisce agli altri di vedere, che impedisce a lei stessa di vedere. E’ quel nero della copertina che andrebbe rischiarato.

Chiariamo alcuni punti. Non è la prima volta che leggo storie di ragazze in lotta con la vita, con la definizione di se stesse. Ho letto di amori frantumati, di rapporti con i genitori da film horror, di tendenze suicide espresse in milioni di modi. Ho letto cose pessime.

Ma non qui.

Lo stile a tratti asettico, un’ironia che sfocia nel cinismo. Una sottile consapevolezza di essere privilegiata, ma non basta. Un senso del sé che brucia per mancanza di alibi. Marta non vuole alibi. Siamo tutti sullo stesso piano.

Grande era onirica è quel romanzo che dovremmo leggere quando abbiamo la sensazione che la nostra vita sia in pausa. In quei momenti in cui sopraggiungono le domande più fastidiose, una tra tutte: ha senso tutto questo?

L’esordio di Marta Zura-Puntaroni è ottimo. Minimum Fax fa da madrina a questa nascita letteraria e non posso che augurarmi che i prossimi passi siano lunghi e ben distesi e sempre su questa strada.

Marta Zura-Puntaroni è nata a San Severino Marche e vive a Siena, dove ha studiato letteratura ispanoamericana. Lavora come social media manager nel campo della moda e cura il blog Diario di una Snob. Grande Era Onirica è il suo romanzo d’esordio.

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