Una cosa molto bella dei nostri occhi è il fatto che non siano fatti per pensare; gli occhi non prevedono, non riflettono, semplicemente si aprono e – in quella apertura in tondo che dura fino al successivo battito di ciglia – inglobano e abbracciano ciò che si trovano di fronte; dopo l’abbraccio può avvenire il pensiero associativo che connette mondi lontani come in un’esperienza onirica.
Talvolta però agli occhi si offrono cornici naturali e artificiali che rendono la vista più chiara e più armonica; incorniciato, ogni oggetto è rilevante in un quadro d’ insieme composti da uni.
Un bravo fotografo vede gli uni e il quadro d’insieme, si lascia incorniciare lo sguardo e ne apprezza la sinfonia.
Un bravo fotografo è, per esempio, Marc Riboud – quello del fiore offerto alle baionette del Pentagono in piena guerra del Vietnam, – un caposaldo del racconto per immagini, un paladino di bellezza.
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Questa settimana Angela Alexandra D’Orso ci racconta una foto ipnotica. La stiamo fissando da ore. http://t.co/G1ApACnJuO
@angelaeangela ci racconta una foto ipnotica. La stiamo fissando da ore. http://t.co/jmzBvEApc1
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