Lutz Seiler – Kruso

by Gianluigi Bodi
Kruso

Ci sono alcuni libri che sembrano essere perfetti. Intendo dire che tutti gli aspetti che contribuiscono a creare il libro sono esattamente quelli che DEVONO essere. A partire dal testo, dall’autore fino ad arrivare alla copertina, alla traduzione, all’editing. Tutto.
“Kruso” di Seiler Lutz è ammantato di questa perfezioni. Lo guardi e pensi che non c’erano altri modi possibili per fare uscire questo libro in Italia.
Un libro complicato da leggere “Kruso“, non fosse altro che per la mole di seicento pagine e la mia incapacità conclamata di leggere grandi tomi. Però “Kruso” è complesso, non per il peso in termini di pagine, ma per la densità spaventosa della storia. Per la scrittura granitica di Seiler Lutz. E quando lo guardi negli occhi Lutz, ti rendi conto che non può essere che lui lo scrittore dietro a “Kruso”, per la sua cortesia, per la consapevolezza con cui muove ogni muscolo e per lo sguardo fermo che sembra guardarti dentro, fare un 360 dentro la tua testa e poi uscirne con qualcosa di utile per il suo lavoro.

Ed per lasciarsi alle spalle una tragedia decide di fuggire a Hiddensee una piccola isola sul Mar Baltico che si dice essere fuori del tempo. Qui, dopo un breve periodo di vagabondaggio trova lavoro presso l’hotel all’Eremita e sempre qui, un giorno, fa la conoscenza di Alexander Krusowitsch detto “Kruso”. Un personaggio strano, sfuggente, dall’intelligenza fuori dal comune e dalle mille sfumature. Un novello Crusoe che accoglierà sotto la propria ala protettrice il nostro Ed e lo istruirà come Crusoe istruì Venerdì. Tutto questo a cavallo del 1989 mentre la Germania post bellica sta per affrontare uno dei cambiamenti più importanti della sua storia recente, cambiamento che avrà modo di influenzare anche le vite degli abitanti di Hiddensee e quindi di quel grande equipaggio che lavora all’Eremita.

Riassumere le seicento pagine di “Kruso” in poche righe è impossibile. Soprattutto perché la trama in questo caso è solo una piccola parte del capolavoro che è Kruso. In questo libro a farla da padrone è la straordinaria capacità con la quale Seiler Lutz crea un mondo in un’isola e la perfezione nel delineare le personalità dei protagonisti nonché delle interazioni tra di essi.

Mi capita spesso di leggere libri tradotti molto bene, mi capita a volte di leggere dei libri in cui si sente pesantemente la mano del traduttore.
Nel caso di “Kruso” ho avuto la fortissima percezione che la traduzione di Paola del Zoppo fosse incredibile. Un libro del genere, con tutta la sua complessità necessità di una traduzione meticolosa, puntuale, sentita. Non c’è pagina in cui non riesca a percepire il felice matrimonio tra testo originale e testo tradotto.

“Kruso” di Seiler Lutz è stato eletto miglior romanzo del 2014 in Germania. Forte dei buoni rapporti con l’autore la casa editrice Del Vecchio è riuscita a pubblicare anche questo romanzo. Ora, le considerazioni che vorrei fare sono due. La prima, se riesci a pubblicare un libro come questo grazie anche ai buoni rapporti con l’autore significa che hai fatto un ottimo lavoro di ricerca perché sei arrivato per primo ad un autore dal potenziale immenso. Secondo, se questo libro lo avesse pubblicato una grande casa editrice sareste anche stufi di sentirne parlare.
Poi bisognerebbe parlare della copertina di Maurizio Ceccato/IFIX, ma è meglio di no, guardatela e ditemi se non è un capolavoro.

È NATO NEL 1963 A GERA, UN PAESINO della Germania Est ormai scomparso. Poeta attento e innovativo, è uno dei maggiori scrittori della Germania contemporanea, autore di eccezionali essays, intense raccolte poetiche (un’antologia delle quali è tradotta e pubblicata in Italia da Del Vecchio Editore, con il titolo La domenica pensavo a Dio), e di un volume di racconti, anch’esso uscito in Italia per Del Vecchio Editore con il titolo Il peso del tempo, premiato dalla critica tedesca con il PREMIO FONTANE e il DEUTSCHER ERZAHLERPREIS, il premio per i narratori tedeschi. Insignito di numerosi riconoscimenti per le sue opere sia narrative che poetiche, con Kruso ha ottenuto il PREMIO UWE JOHNSON e il BUCHPREIS.

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