Le parole che non ti ho detto

by senzaudio

BiscardiSettimana difficile che per chi continua a credere nel calcio e nei suoi protagonisti. Insopportabile se si è passata la primavera a fare lo slalom tra parole e promesse che ora si sono sciolte come neve al sole lasciando una grande domanda inevasa: perché nel calcio la verità è virtù non praticata e addirittura la mezza bugia va considerata un lusso? Piccolo campionario di frasi pronunciate dai nostri eroi e che puntualmente verranno smentite dai fatti. Stramaccioni? Le conferme da parte di Moratti non si contano nemmeno, ma quella dello scorso 22 aprile riletta ora suona quasi comica: “Si riparte con Stramaccioni. La sua situazione è diversa da quella di Zaccheroni e anche di Mancini, che decise di uscire e poi ci ripensò quando era troppo tardi”. Come no. Tanto diversa da essere finita allo stesso modo, anzi peggio perché almeno gli altri due la notizia l’avevano ricevuta direttamente dal presidente.

Certo, si dirà che tra il 22 aprile e il 24 maggio è trascorso un mese arricchito solo di sconfitte. E però l’ultima volta era stata addirittura all’antivigilia della sfida con l’Udinese. Del resto Strama deve essere molto sfortunato se anche due monumenti come Zanetti e Cambiasso (quello che una volta diceva “se uno è bravo è bravo e l’età conta poco”) a esonero fatto hanno cambiato idea tirando in ballo “la legge del calcio”.

Allegri? Leggere Galliani il 5 maggio: “Allegri resta con noi, non ci sono dubbi. E’ come avere una moglie molto bella, è normale che qualcuno provi a corteggiarla. La volontà di Allegri è quella di rimanere al Milan, adesso dobbiamo pensare soltanto a queste ultime partite e a conquistare la prossima Champions League”. Bella moglie, infatti è finita a discutere di buonuscite per il divorzio. Colpa di Berlusconi che a febbraio garantiva: “Se ci saranno offerte per il nostro allenatore rilanceremo, vorrà dire che lo renderemo più ricco”. Certo.

Mazzarri? Il 19 maggio sera giurava di essere pronto a “prendersi una pausa dai campi da gioco”. Il 20 era su tutti i giornali per la presunta firma con l’Inter. Dal 21 in poi – sempre secondo i giornalisti – ha organizzato il mercato nerazzurro. Pausa più corta di quella caffé alle macchinette. E solidarietà massima ad Andreazzoli che è ‘ad interim’ sin dalla sua comparsa sulla panchina della Roma.

Il 22 febbraio la società è stata addirittura costretta a scrivere su Twitter (!!!) che sarebbe stato l’allenatore della prossima stagione. Settimana scorsa Sabatini non lo ha escluso. Dopo la finale di Coppa Italia tutto sarà più chiaro e non si accettano scommesse sulla fine del suo rapporto con i giallorossi.

Diciamo la verità. Ci sarebbe quasi da fare una class action per farsi restituire la dignità di lettoti e tifosi costretti a sorbirsi mesi di balle spaziali con l’aggravante pure di esserne consapevoli. Roba da psicanalisi. La morale è che poi capita che una sera Biscardi racconti per filo e per segno cosa sta succedendo al Milan e non solo per quanto riguarda il futuro di Allegri ma, soprattutto, sollevando il velo su caos e tensioni che attraversano le stanze di via Turati.

Per la smentita bastano 17 minuti. Nel mondo reale lo scoop sarebbe morto e finito lì. Invece no. Vive e lotta insieme a noi e alla fine si scoprirà che il vecchio Aldone aveva ragione. Il motivo? Non  perché Berlusconi sia meno credibile di Biscardi (come pure i perfidi hanno sussurrato), ma perché in generale non esiste nessuno nel nostro calcio che possa alzare la mano, dire “non è vero” e confidare nella fiducia altrui. Abbiamo già dato a sufficienza. Grazie.

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